L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha aperto il proprio intervento accogliendo l’invito dell’opposizione di discutere la mozione: «Chiediamoci innanzitutto chi comanda davvero in Sardegna. Non da oggi, ma da almeno 40 anni»
CAGLIARI - In consiglio regionale si discute la
mozione di sfiducia al presidente della regione Ugo Cappellacci, incappato in diciassette mesi terribili di governo, culminati con l´accusa di corruzione nell´inchiesta sull´eolico in Sardegna. L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha aperto il proprio intervento accogliendo l’invito dell’opposizione di discutere la mozione: «Chiediamoci innanzitutto chi comanda davvero in Sardegna. Non da oggi, ma da almeno 40 anni».
«I patronati nazionali non risiedono solo nell’attuale Governo. A questo punto, per noi è indilazionabile un azzeramento della Giunta regionale e un rimpasto totale, per ripartire con una squadra di governo di sardi, scelta totalmente in Sardegna». Per l’on. Maninchedda non si giunge alla scadenza della legislatura ad ogni costo e per inerzia.
«Vogliamo un mutamento vero nel sistema politico sardo. Oggi i partiti dell’opposizione ci chiedono di chiudere la legislatura senza avere alcuna idea di come ripartire. Non accettiamo lezioni dai partiti italiani, il cui funzionamento penalizza i sardi competenti e di valore, per dare spazio ai signorsì. Noi vogliamo un nuovo sistema - ha concluso il consigliere sardista - basato sulla sovranità sarda. Vedremo chi ci sta».