La chiusura dello stabilimento del “Riservato” divide residenti e affezionati turisti di Alghero. Una rappresentanza numerosa chiede a gran voce il ritorno dello stabilimento e dei servizi connessi
ALGHERO – La chiusura dello stabilimento del “Riservato” divide residenti e affezionati turisti di Alghero. Alcuni giorni fa, il
Comitato Las Tronas, aveva pubblicamente commentato la soddisfazione per la “restituzione” del tratto di scogliera interessato, dopo che per un paio di anni una parte dell’area era stata occupata da uno stabilimento balneare privato con ombrelloni, sdraio e un bar.
Di avviso contrario un'altra rappresentanza della cittadinanza, vacanzieri compresi, che rivendicano la presenza dell’impianto e dei servizi connessi. «Teniamo a sottolineare – spiegano – che il suddetto stabilimento è l’unico, all’interno della città e quindi facilmente raggiungibile e che offriva numerosi servizi a tutti i bagnanti all’interno dello stabilimento, ma anche a coloro che restavano all’esterno sugli scogli adiacenti».
«Fra i numerosi vantaggi - proseguono nella loro difesa - di cui si poteva usufruire non sono da sottovalutare il servizio di salvataggio da parte dei bagnini, presenti dalle 8 alle 20 e che hanno, negli anni passati, tratto in salvo numerosi bagnanti esterni; un servizio di pronto soccorso quotidiano per aiutare le tante persone cadute negli scogli; i servizi igienici gratuiti e fruibili da tutti, l’utilizzo della doccia e del bar».
«Un personale a disposizione sempre gentile e un controllo diurno e notturno per 5 ragazzi che quest’anno sono disoccupati» sono gli altri tasselli che mancano in quest’estate del Riservato. I cittadini chiedono spiegazioni e risposte all’amministrazione «che deve prendere atto - concludono - dell’enorme disagio che la stessa provoca a tutti coloro che frequentavano lo stabilimento: famiglie, bambini, anziani e lavoratori. Continuiamo a chiederci come mai una struttura così completa e ricca di offerte e di servizi per tutti possa creare disturbo».