ALGHERO - «Non è in dubbio, né mai è stata messa in dubbio la precettività del regime delle entrate a decorrere dal 1 gennaio 2010». Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, appena rientrato da Roma dove, accompagnato dall’assessore della Programmazione Giorgio La Spisa, ha incontrato il sottosegretario dell’Economia, Giuseppe Vegas, in merito alla vertenza delle entrate.

«L'accordo del 2007 - ha aggiunto il presidente - non era immediatamente efficace e non erano stati definiti meccanismi e norme di dettaglio per attuarlo». Cappellacci ha ricordato che durante l'ultima giunta sono state approvate le norme di attuazione «Abbiamo fatto partire oggi stesso - ha detto - la richiesta di porre all'ordine del giorno della commissione paritetica la discussione sulle norme tecniche di attuazione».

L’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, ha sottolineato che «quanto sempre sostenuto dalla Giunta è stato confermato dal vice Ministro, che si è impegnato a riconoscere alla Sardegna il giusto meccanismo di calcolo per le entrate. A Roma è stato confermato che le norme di attuazione servono per bloccare il sistema di calcolo senza lasciarlo all’interpretazione che, a seconda degli anni, può essere uno svantaggio per la Sardegna. Il risultato di oggi sancisce un principio e dimostra che lo Statuto è vigente e riconosciuto dallo Stato».

Dure le repliche di Mario Bruno, capogruppo del Pd in Regione e di Luciano Uras, capogruppo di Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori. «La conferenza stampa del Presidente Cappellacci e dell’assessore La Spisa - dice Bruno - non aggiunge niente di nuovo rispetto a quanto già affermato dal sottosegretario Vegas il 13 luglio scorso alla Camera. Anzi, conferma in modo pericoloso e sempre più grave l’atteggiamento subalterno del Presidente Cappellacci che invece di aprire un contenzioso con lo Stato preferisce andare a traino del Governo che impone norme di attuazione per togliere con la mano destra quanto ci è stato dato con la sinistra. Il fondo indistinto del bilancio dello Stato, negli allegati tecnici, dimostra che per la Sardegna ci sono a titolo di compartecipazione solo 4,6 miliardi di euro, cioè 2,6 miliardi in meno di quanto dovuto. Il Presidente si accontenta ancora una volta di promesse, di parole, come nel caso della Olbia-Sassari e dei fondi Fas. Vorrebbe, forse, i sardi e tutti noi allo stesso modo subalterni. Siamo invece indignati».

«Gli incontri romani della Giunta - evidenzia Uras - diversamente da quanto la stessa Giunta dichiara, non servono a diradare le nebbie. Anzi, le rendono più fitte. Dica il Governo - e la Giunta, se informata - se nel bilancio dello Stato sono presenti le risorse dovute alla Sardegna così come previste dall'articolo 8 riformato dello Statuto. Dica inoltre il Governo - e la Giunta, se informata - quando gli uffici competenti dello Stato intendano versare il dovuto alla Regione. Stiamo parlando del gettito fiscale prodotto in Sardegna e dai sardi, la cui consistenza è definita nello stesso articolo 8».

Nella foto: Mario Bruno e Ugo Cappellacci