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Red
26 agosto 2010
Entrate, l´ultimo scippo: mozione firmata Bruno
«Veder svanire il risultato della riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto che significa un miliardo e settecentomilioni di euro in meno all’anno da tradurre in minori servizi e opportunità di sviluppo concrete per la Sardegna è una minaccia che deve mobilitare il popolo sardo»

ALGHERO - Una mozione urgente per discutere sulla “vertenza entrate” è stata depositata oggi dai Gruppi del centrosinistra in Consiglio Regionale. Primo firmatario il capogruppo del Pd Mario Bruno. La mozione dovrà essere discussa entro il 5 Settembre sulla base dei lavori che predisporrà la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi. «Veder svanire il risultato della riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto – che significa un miliardo e settecentomilioni di euro in meno all’anno da tradurre in minori servizi e opportunità di sviluppo concrete per la Sardegna – è una minaccia che deve mobilitare il popolo sardo sulla base di una comune strategia espressa dal Consiglio regionale
nella sua interezza. Occorre la massima unità in un momento difficilissimo della autonomia e della specialità della Regione», ha affermato Mario Bruno.
«Il successivo e immediato appuntamento con i Parlamentari, le forze sociali, sindacali e gli enti locali - per il Capogruppo del Pd – è quanto mai opportuno per rafforzare sotto il profilo politico e istituzionale l’ormai indifferibile, imponente e determinata mobilitazione del popolo sardo». «Giudichiamo pericoloso e sempre più grave l’atteggiamento del Presidente Cappellacci – ha ribadito Bruno – che invece di aprire un contenzioso con lo Stato preferisce andare al traino del Governo che impone norme di attuazione non necessarie. Il Fondo indistinto del bilancio dello Stato, negli allegati tecnici, dimostra che per la Sardegna ci sono oggi a titolo di compartecipazione 2,6 miliardi di euro in meno di quanto dovuto. Il Presidente si accontenta ancora una volta di promesse del Governo, di parole, come nel caso della Olbia-Sassari e dei Fondi Fas. Noi non ci stiamo!».
La mozione pertanto tende ad impegnare il Presidente della Regione in particolare su cinque punti: promuovere una vasta mobilitazione sociale e istituzionale di tutto il popolo sardo nei confronti dello Stato per rivendicare le risorse finanziarie sancite dalle disposizioni di legge; richiedere la regolare assegnazione delle risorse; proporre davanti alla Corte Costituzionale conflitto di attribuzione avverso ogni atto che neghi alla Regione Sardegna l’immediata disponibilità delle entrate di
cui all’articolo 8 dello Statuto di autonomia; ad impugnare presso la Corte costituzionale l’assestamento del bilancio 2010 dello Stato e ogni legge finanziaria che non preveda le maggiori compartecipazioni fiscali spettanti alla Regione; ad ottenere, infine, il rispetto del diritto fondamentale dei sardi ad usufruire dei legittimi trasferimenti di risorse previste dall’Art. 1 comma 834 della Legge 296 del 2006, pena le gravi conseguenze istituzionali, economiche e sociali derivanti dal venir meno delle previsioni dello Statuto di Autonomia e della possibilità di garantire un futuro dignitoso e significativo alla Sardegna.
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