Il presidente Cappellacci e l´assessore La Spisa replicano al Centro-sinistra sulla questione delle entrate e rivendicano il confronto costante con lo Stato sulle spettanze dovute
CAGLIARI - Dopo la bufera politica scoppiata nel Consiglio regionale sulla vertenza entrate e la richiesta di
dimissioni per Ugo Cappellacci, è pronta la replica del Governatore e dell'assessore della Programmazione Giorgio La Spisa.
«Prima dello scontro istituzionale è necessario un confronto e questo confronto con il Governo la Giunta lo ha già messo in atto da tempo. L’opposizione, da alcuni mesi continua a perseguire un atteggiamento strumentale prescindendo da un tentativo di dialogo e facendo finta di non ricordare quanto già riferito al momento della discussione sull’assestamento di bilancio, quando venne riferita nei minimi dettagli la situazione delle casse della Regione».
E’ quanto affermato dal presidente della Regione e dall'esponente della Giunta, che questa mattina (mercoledì) non sono potuti essere presenti in Aula per la mozione sulla vertenza entrate, il primo per motivi di salute e il secondo per motivi di lavoro pur avendo assicurato la propria presenza per la seduta pomeridiana.
«Lo scorso 5 agosto, a Roma, nell’incontro con il vice ministro Vegas – hanno ripreso il presidente e l’assessore - è stato ribadito quanto stabilito dallo Statuto e chiarito che le somme contenute in un fondo indistinto possono essere adeguate nel momento in cui saranno quantificabili in termini precisi le nuove spettanze regionali». «E’ stato già spiegato - aggiungono - che lo statuto modificato dalla Giunta Soru e dal Governo Prodi lasciava alcuni margini di incertezza nei meccanismi di calcolo. Sulla definizione di questi meccanismi è in corso un confronto con il Governo nazionale e siamo fiduciosi che si arriverà a una soluzione positiva».
«Prima dell’opposizione – hanno concluso Cappellacci e La Spisa - la Giunta aveva ribadito davanti al Governo che avrebbe portato avanti le ragioni della Sardegna in tutte le sedi sino alla Corte Costituzionale. Nonostante questo si continua a far finta di non sapere che lo Stato sta già riconoscendo alla Regione 2 miliardi e 200 milioni dei circa 3 miliardi che costituiscono l’insieme delle nuove entrate».