CAGLIARI - Un vero e proprio braccio di ferro: un rimpasto sofferto per la Giunta regionale sul quale imperversano i venti contrari degli alleati del Popolo delle Libertà. «I gruppi consiliari di Partito Sardo d’Azione, Unione di Centro e Riformatori Sardi - dichiara il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Mariano Delogu - giudicano la proposta presentata dal Popolo Della Libertà nell’ambito della verifica di maggioranza attualmente in corso "non coerente" con gli obiettivi di rilancio dell’azione politica della Giunta regionale e perciò "non accettabile" solo ed esclusivamente per ragioni che sono da ricercarsi negli aspetti numerici relativi all’assegnazione dei posti nell’esecutivo» (in pratica accusa gli alleati di guardare solo alle poltrone ndr).
Le parole di Delogu arrivano dopo che gli
alleati, nella giornata di giovedì, avevano giudicato nettamente insufficente l'operato della Giunta Cappellacci nei primi 18 mesi. Secondo il coordinatore del PdL, tuttavia, nessuna discordanza sulle proposte programmatiche, sulla quale la maggioranza si troverebbe d'accordo. Ma anche i numeri hanno la loro importanza in politica, soprattutto, se devono tradursi in assessorati. Per questo motivo, la trattativa in corso ieri tra Cappellacci e gli alleati è stata interrotta e riprenderà martedì, dopo che l'Udc tornerà dalla manifestazione nazionale di Chianciano e il Psd'Az svolgerà il suo convegno nazionale a Tramatza.
L'ultima proposta lanciata dal Governatore è stata di assegnare 5 assessorati al PdL, 5 divisi tra sardisti e centristi, 2 ai propri tecnici di fiducia (Corona e Prato). Proprio sui tecnici si è acceso lo scontro con la coalizione che non gradirebbe la loro presenza in Giunta già dai primi tempi della Legislatura. Ora si tratterà di riordonare le file per l'esecutivo, stabilire a che prezzo per la maggioranza, e affrontrare la grave crisi che attraversa l'isola. La prima però è da risolvere dalle parti di Viale Trento.