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Red
28 settembre 2010
Dibattito riforme/2: l´intervento di Sanna
«Al centro, i bisogni del popolo sardo, senza subire le riforme dalla politica nazionale. Portiamo il nostro patrimonio storico nel dibattito sul federalismo»

CAGLIARI - La seduta del consiglio regionale si è aperta questa mattina (martedì) sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno l’intervento dei Capigruppo sulle riforme. L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) si chiede se la Sardegna debba sempre restare incatenata al carro delle attuale istituzioni, a vincoli ingiusti, a formalismi burocratici.
«Camillo Bellieni rispondeva così 100 anni fa, a questi interrogativi: allora continuate pure a dirci separatisti. Lo Statuto sardo è nato in un periodo storico particolare e risente della frizione tra i due blocchi occidentale e comunista. E un’autonomia spinta era vista come il fumo negli occhi, da ambo le parti. Ebbene - ha aggiunto l’on. Sanna - non solo allora, ma anche oggi è chiaro che non sbagliavano i sardisti, le cui parole sono state poi fatte proprie da altri. Forse per questo si è tiepidi a dibattere il tema dell’indipendenza».
Molti esponenti politici si ostinano a battere sui pregiudizi e sulla diminuzione dell’indipendenza a tema burlesco. Da sardisti convinti, invece, siamo per l’opzione indipendentista, precisa Sanna. «Chiediamo a tutti i partiti - ha proseguito il capogruppo sardista - quale sia l’orizzonte politico, quale stella polare, quale idea di Sardegna. Chiediamo un programma serio di riforme, senza toni patriottardi. Al centro, i bisogni del popolo sardo, senza subire le riforme dalla politica nazionale. Portiamo il nostro patrimonio storico nel dibattito sul federalismo».
Ribadiamo la nostra predilezione per l’indipendenza, all’interno di un sistema federalista e di interdipendenze. Vogliamo definire nei dettagli il percorso per il nuovo Statuto e per le riforme. «Il Psd’az - ha concluso l’on. Sanna - vorrebbe farlo con un’assemblea costituente e con il coinvolgimento dei cittadini. Perché oggi è il tempo dell’indipendenza».
Nella foto: Giacomo Sanna
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