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S.A.
17 marzo 2011
Nucleare, Boschi: le 4 centrali nell´isola
Lo aveva riferito il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia durante una audizione in Senato nel 2009. Ferma la posizione dell´esecutivo a voler proseguire sulla strada del nucleare. Cappellacci rifiuta la disponibilità della Regione

ROMA - «La Sardegna è l’area italiana migliore per la costruzione di centrali nucleari, perché è la più stabile dal punto di vista sismico». Lo aveva riferito Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) durante una audizione davanti alla commissione Territorio e ambiente del Senato nel 2009. Oggi il dibattito si fa sempre più attuale dopo il disastro del Giappone e la ferma volontà espressa dall'esecutivo di voler continuare sulla strada del nucleare, per il quale è atteso il referendum nel maggio prossimo.
Il sismologo numero uno in Italia aveva spiegato in aula le ragioni (che restano tali) per le quali l'isola risulta essere la regione più adatta per la localizzazione degli impianti. «La regione Sardegna - ha detto Boschi - è una zona con una storia geologica completamente diversa dal resto dell’Italia. Si potrebbero fare tutte e quattro le centrali nucleari che il governo intende costruire lì, anche se poi bisognerebbe risolvere il problema del trasferimento dell’energia. Bisogna evitare che il problema venga affrontato con le informazioni sbagliate».
«Ho visto sui giornali - ha proseguito il sismologo - che un sito proposto era quello di Augusta, in Sicilia: non potrebbe esserci un’area più sbagliata, perché si trova su una faglia sismica». Naturalmente la decisione non spetterà al tecnico, sarà l'esecutivo a candidare quattro zone ma - come ha chiarito il ministro Romani - nulla potrà essere deciso senza il consenso delle regioni ad accettare le servitù nucleari. Intanto nei giorni scorsi, il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha ribadito la volontà di respingere il nucleare dall'isola.
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