|
S.A.
26 luglio 2011
Cercasi turista disperatamente
La stagione è partita a rilento nel primo bimestre con un calo netto del 30% nelle strutture ricettive, e percentuali analoghe se non peggiori negli impianti balneari. Meglio da metà luglio e previsioni più ottimistiche per agosto. Ma restano gli annosi problemi in città e quel caro-traghetti...

ALGHERO - L'estate sorride a metà nella Riviera del Corallo, come nel resto dell'isola. Anche se nella località ribatezzata dagli anni '60 la "Porta d'oro del turismo" in Sardegna, il passaggio di consegne verso altre mete più in voga, è certamente più doloroso. Un calo di presenze che si conferma da qualche stagione, dovuto ad una serie di fattori. Li hanno evidenziati in varie occasioni gli operatori del settore in incontri più o meno formali facendo riferimento a criticità di carattere regionale e oltre; o più strettamente a carenze di tipo locale.
Del primo tipo: la crisi economica a largo raggio; il caro-traghetti che nelle due stagioni ha dato una stangata notevole agli arrivi nell'isola; una promozione del "marchio" Sardegna affievolitasi notevolmente dai circuiti nazionali e internazionali. E poi una sfilza dei cronici problemi di Alghero e del suo territorio, che negli anni hanno influenzato i gusti e le preferenze dei flussi migratori, disaffezionando i turisti più fedeli e non invogliando le nuove presenze. Sono i risultati di politiche poco lungimiranti da decenni ma che negli ultimi anni hanno proseguito nel non dare i frutti sperati. Il risultato? Un calo del traffico stagionale nella Riviera che pur restando uno dei posti più conosciuti della Sardegna ha scontato la concorrenza sopraggiunta di altri lidi (regionali e non) senza innovare, programmare, sorprendere, in un mercato che necessariamente lo richiede.
Alghero è una bella città, con una costa e dei fondali che da sempre hanno incantato gli amanti del genere. Un luogo dove è possibile trascorrere una vacanza all'insegna del relax, o del divertimento. Purtroppo, le lamentele arrivano da parte di entrambe le categorie di viaggiatori tipo: da una parte, la carenza dei servizi e la vivibilità in generale (trasporti, viabilità, parcheggi, pulizia, etc.) per i più tranquilli, magari con famiglia a carico; dall'altra, la copia sbiadita della movida catalana che negli anni ha perso i flussi under 30 che calamitava da tutta Italia. Le conferme arrivano dai rappresentanti delle associazioni di categoria che parlano di un 30 per cento in meno di clientela negli alberghi fino al mese di giugno, dai gestori delle attività notturne e dai titolari degli impianti balneari che lamentano percentuali al ribasso che vanno dal 30 al Lido fino al 50 per cento di Maria Pia.
E una parte di responsabilità nel calo dei bagnanti è dipeso da quella marea gialla nel litorale spiaggiato della Pineta che preoccupa gli operatori del settore, un po' meno la classe politica che ha sottovalutato il problema quasi negandolo alle prime avvisaglie di un paio di anni fa', fino a lanciare un recente grido di dolore all'indirizzo della Regione che, tuttavia, lo ha rispedito al mittente. Ora la vigilia di agosto fa sperare il popolo del turismo che nel territorio algherese è il vero volano economico - da solo rappresenta la metà dell'offerta occupazionale. Il problema che la forbice si riduce sia nel periodo, sia nella qualità e quantità della clientela. In altre parole, da queste parti non esistono più le belle estati di una volta.
|