ALGHERO - Come volevasi dimostrare il centro sinistra algherese è d'accordo su tutto, basta che non si parli di politica e in principal modo di primarie. Perché l'incubo che angoscia i poveri dirigenti del Partito Democratico sembra davvero senza fine. Vorrebbero anche svegliarsi per accertare che si tratti solamente di un brutto sogno provocato da cattiva digestione, ma il terrore di ritrovarsi di fronte al faccione aristocratico di
Stefano Lubrano consiglia il repentino ritorno tra le braccia di Morfeo. Il rampollo di famiglia alberghiera incombe sul buon esito della scelta per il candidato di coalizione alle prossime amministrative. Fortemente sospinto dal Mago Bruno, potrebbe inserirsi tra i contendenti alle primarie, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che della parola "sinistra" non importa più una cippa a nessuno.
Lubrano non è uomo senza storia. Per anni ha smadonnato contro Renato Soru, non perdendo occasione di lamentarsi per le scelte politiche dell'ex governatore e sempre pronto a supportare, più o meno ufficialmente, il "caro leader" recentemente commissariato (leggasi Tedde). Adesso, come angel venuto dal ciel, aleggia sulla città, illuminando di "democratica" luce la consultazione partitica per antonomasia. Insomma, la situazione si è brillantemente ingarbugliata e nel bel mezzo della commedia è pure sbocciata la
Rosa (Rosa Accardo ndr), fertilizzata da Alghero Viva, Idv, Sel, Pdci e da una nutrita schiera di simpatizzanti che sognano il miracolo. Una donna sindaco e per giunta spettinata, vero e proprio affronto al "phon style" del precedente tenutario di via Columbano.
Le quotazioni di
Maria Graziella Serra sembrano in discesa, anche se i "fedayn" di Bibo Cecchini possono fare molto con cieca fede e capacità di convincimento che non ha rivali sul territorio e sul web, terreno questo in cui "Alghero Migliore" vanta una notevole rete di tecnologici adepti.
Valdo di Nolfo è tentato da una partecipazione in prima persona, magari rispolverando come suo personale jingle elettorale la mitica "Redemption Song", uno dei classici di Bob Marley, icona reggae alla quale l'ex consigliere si ispira almeno nella sofisticata pettinatura rastafariana.
Impossibile, inoltre, tralasciare la possibile scesa in campo di
Gavino Scala, oramai da diverse legislature uno dei più votati dagli elettori di sinistra. L'esponente Pd, famoso per le sue capacità oratorie che passano con estrema disinvoltura dall'italiano all'algherese nell'arco di una stessa frase, potrebbe essere il candidato tampone contro l'ascesa di Lubrano, pareggiando la deriva "destrorsa" con i voti palesemente nostalgici dei vecchi elettori del compianto Partito Comunista Italiano, quello di Berlinguer per intenderci.
Di
Enrico Daga non si hanno più nemmeno i dati geografici, al punto da far pensare ad una, seppur momentanea, dipartita dal mondo della politica. Daga attende in silenzio, come l'arbre magique appeso agli specchietti retrovisori delle auto. Fermi, immobili, ma basta un alito di vento, l'apertura di uno sportello che sono pronti ad inondare di spettacolari aulenze l'abitacolo, ogni genere di fragranza, tranne quella alla rosa. Tutte tranne la
Rosa. Ma questa è un'altra storia! |
CERCASI EREDE DISPERATAMENTE