Presentato il Rapporto annuale 2011 della Cna Sardegna sul mercato costruzioni nell´isola. Crollo nel 2011, stagnazione nel 2012 e una perdita di posti di lavoro di 13mila addettti
CAGLIARI - L'annus horribilis dell'
economia in Sardegna, il 2011, ha lasciato il segno anche nell'edilizia, oltre alla crisi del settore turistico e commerciale,
agropastorale e industriale. Sono calati gli investimenti e volume d'affari del 6,5 e del 5,8% secondo il Rapporto Annuale realizzato dalla Cna Sardegna e presentato venerdì a Cagliari.
In caduta libera la produzione edilizia: -19,3% nel residenziale, -27% nel non residenziale; male anche le compravendite (-6,9%) e le infrastrutture (-12%). Nel 2012 sono previsti 12 mesi di stagnazione, in particolare sarà la provincia di Cagliari a determinarla (-2,3%), insieme a quella di Olbia-Tempio (-11,7%) e su misura minore all’Ogliastra (-2,5%), annullando la ripresa prevista a Sassari in primo luogo (+7,5%) e poi a Oristano (5.6%), Carbonia-Iglesias (3,6%) e Nuoro (2%); stabile il Medio-Campidano.
Le ricadute negative si evidenziano nell'occupazione: nell'ultimo anno i posti persi risultano essere circa 13mila, mentre sono state autorizzate oltre 3,7 milioni di ore di Cig, tra quelle ordinarie, straordinarie e in deroga. Occhi puntati sulla giunta regionale: dalla categoria la richiesta all'esecutivo è di promuovere «una politica industriale per il settore», sostenere interventi e «investimenti nel riuso e nella riqualificazione del costruito».