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Red
13 agosto 2012
«Tirrenia, finiti i giochi di prestigio»
Il deputato sardo Mauro Pili smaschera su Facebook i traghetti greci spacciati come nuovi con tariffe alle stelle e l´operazione mediatica. Da "Europa Palace" ad "Amsicora"

CAGLIARI - «Per la Tirrenia sono finiti gli effetti speciali e anche i giochi di prestigio. I documenti fotografici e gli atti pubblicati stamane su Facebook cancellano l’operazione mediatico-propagandistica che, per gettare fumo negli occhi dei sardi, aveva messo in piedi una vera e propria campagna ad effetto per tentare di nascondere il grande imbroglio di Stato ai danni della Sardegna e dei sardi». Lo ha detto stamane Mauro Pili dopo aver pubblicato sulle sue pagine del social network i dati del registro navale greco che attestano la vera identità delle navi dirottate di tutta fretta sulla rotta di Cagliari. «I documenti e le foto pubblicate sono – sostiene Pili - la più evidente dimostrazione di una campagna di propaganda messa in piedi per oscurare la firma della vendita di Tirrenia e tentare di nascondere quell’imbroglio di Stato che regalerà alla nuova Tirrenia 560 milioni di euro in cambio di tariffe alle stelle e la cancellazione di qualsiasi tipo di concorrenza sulle rotte sarde».
Un barattolo di vernice per coprire la truffa di stato. «Quel luccichio di dieci giorni fa – tuona Mauro Pili - è svanito e resta eloquente la vernice bianca impressa sul vecchio nome della nave e la ruggine affiorante. Il vecchio nome greco Europa Palace della compagnia di navigazione Minoan Lines con qualche barattolo di vernice bianca diventa Amsicora, utilizzando un nome ad effetto per rendere ancora più efficace la campagna di fumo mediatico. Non cambia niente, nemmeno il rosso che campeggia in tutta la vecchia linea della compagnia Minoan. Risparmio assoluto anche nella vernice, ma non certo risparmio destinato ad abbassare le tariffe». Parlano chiaro anche i registri navali greci: Europa Palace è stata varata nel 2001 ed è stata registrata nel porto greco di Heraklion. Ma quel che più è evidente è la data con la quale viene fotografata nella campagna di comunicazione della compagnia Minoan: giugno 2011. E ciò che ancor più colpisce è che lo stesso traghetto è ancor oggi disponibile nella flotta greca della Minoan Lines. «Si tratta - denuncia Pili - di una di quelle operazioni costruite a tavolino per tentare con un colpo mediatico di oscurare il misfatto di una vendita di Stato opaca e scandalosa. Tutti questi elementi si scontrano con il silenzio e l’omertà di tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare e impedire che il grande imbroglio di Stato andasse in porto senza il benché minimo rispetto di regole e leggi».
Durissimo affondo: inchiesta parlamentare. «Questa operazione avviene tutta con la complicità del commissario della Tirrenia e la supervisione di un Ministero inesistente o complice di un’operazione devastante per la continuità territoriale da e per la Sardegna. Operazione da pirati del mare che fanno razzia di rotte e frequenze, che decidono tutto in totale autonomia senza controlli e senza la riscrittura di quelle convenzioni truffa grazie alle quali saranno elargiti 560 milioni di euro senza che nessuno sappia il motivo. Un dato è certo e inequivocabile:le tariffe restano impraticabili, hanno e stanno mettendo la Sardegna in ginocchio. E nessuno del governo dice niente. Anzi, proseguono a coprire il misfatto». «Occorre – conclude Pili nell’interrogazione - un’inchiesta parlamentare su quanto sta accadendo, è indispensabile che il parlamento apra un fascicolo urgente sull’intera vicenda della vendita Tirrenia. Si deve accendere non uno ma cento riflettori. In gioco c’è un diritto inalienabile, quello alla libertà di movimento di un popolo. Diritto che viene negato a colpi di vernice e di tariffe alle stelle».
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