Gianni Marti
9 giugno 2005
Regione, illustrata la campagna contro gli incendi estivi
Si punterà principalmente sulla prevenzione, sull´educazione dei cittadini, sul coinvolgimento delle organizzazioni degli agricoltori, degli allevatori, dei cacciatori, degli ambientalisti, sulla capillare presenza delle associazioni del volontariato, per limitare, controllare, evitare fiamme e incendi

CAGLIARI - Un esercito di quasi diecimila persone, una "copertura" aerea notevole, tra elicotteri regionali e mezzi dello Stato, una spesa che oscilla tra i 70 e gli 80 milioni di euro per combattere le fiamme ed impedire che, nei prossimi mesi, i soliti incendi estivi arrechino, nuovi, gravi danni al patrimonio ambientale sardo. Un programma di ampio respiro, messo a punto con la Protezione civile e le altre autorità dello Stato, sensibili alle esigenze dell´Isola. In campo molti mezzi aerei, gli incendi si domano se l´intervento è immeditato, possibilmente combinato, con lanci d´acqua tempestivi dal cielo ed azioni di bonifica a terra, se l´opera di prevenzione è capillare e attenta, se è possibile utilizzare una rete di presidi, di squadre, di mezzi ed attrezzature di diverso genere, se si dispone di gruppi operativi preparati ed efficienti, pronti a muovere ed a convergere dove si alza il fumo. Proprio sulla prevenzione, sull´educazione dei cittadini, sul coinvolgimento delle organizzazioni degli agricoltori, degli allevatori, dei cacciatori, degli ambientalisti, sulla capillare presenza delle associazioni del volontariato si deve puntare, per limitare, controllare, evitare fiamme e incendi. Ogni anno, ha ricordato Tonino Dessi, si registrano in Sardegna circa 3.000 incendi, molti di origine colposa, fuochi "scappati" ad incauti agricoltori o a campeggiatori alle prese con gli arrosti, partiti dai bordi delle strade, provocati da mezzi non in perfette condizioni; ma moltissimi, la gran parte, di origine dolosa, legati a conflitti esistenti nel mondo delle campagne, a vendette, ritorsioni, sgarbi ed intimidazioni. Una campagna di prevenzione sta per partire con direttive e norme più chiare e razionali, che saranno distribuite massicciamente in tutta l´isola, porti ed aeroporti compresi. In fondo, statisticamente parlando, sono una ventina le giornate particolari, quelle di grande caldo e vento forte, condizioni che favoriscono gli incendi ed il rapido divampare delle fiamme. Il maestrale al nord e lo scirocco al sud dell´Isola sono il "nemico da temere", perché gli undici elicotteri "regionali", piccoli e maneggevoli, col vento lavorano male, mentre gli elitanker, i Canadair ed il "nuovo aereo russo", offerto (o prestato) da Putin, più efficaci e veloci in particolari condizioni di vento, hanno bisogno di tempi più "lunghi" per potersi alzare in volo.
Sono state previste, però, particolari procedure di "allarme rosso", che dimezzeranno i tempi di decollo e permetteranno, quindi, interventi più rapidi. La scommessa, però, è per il futuro. Sono allo studio iniziative per coinvolgere maggiormente gli enti locali, per finanziare interventi di prevenzione, che devono essere fatti in primavera, in modo da arrivare ai mesi caldi con tutte le opere di protezione perfettamente in grado di bloccare l´avanzare delle fiamme.
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