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S.A. 24 gennaio 2013
Sardo a scuola, ora si può
Le famiglie potranno scegliere se far insegnare il sardo a scuola ai loro figli. E´ la novità maturata per il prossimo anno scolastico grazie a un´intesa tra la Regione e la Direzione Scolastica Regionale
Sardo a scuola, ora si può

CAGLIARI - Le famiglie potranno scegliere se far insegnare il sardo a scuola ai loro figli. E' la novità maturata per il prossimo anno scolastico grazie a un'intesa tra la Regione e la Direzione Scolastica Regionale. L'assessore Sergio Milia, aveva infatti sollecitato nelle scorse settimane il direttore scolastico Enrico Tocco, in qualità di responsabile ministeriale delle scuole in Sardegna, alla sensibilizzazione dei dirigenti delle autonomie scolastiche all'inserimento dell'opzione per l'insegnamento della lingua sarda nei moduli di pre-iscrizione per l'anno scolastico 2013-2014.

La Direzione Scolastica, che già lo scorso anno aveva creato le condizioni per questa innovazione, prevista già da una legge del 1999 e mai attuata, ha risposto con i fatti inviando una circolare a tutti i capi di istituto nella quale si richiede l'applicazione della normativa statale in materia. «Ogni scuola, in base al grado di istruzione che è chiamata a gestire, all’organico di cui dispone, alle strutture fisiche, alle risorse finanziarie, strumentali e professionali a cui può fare affidamento – scrive Tocco ai dirigenti scolastici - realizza il suo Piano dell’Offerta Formativa. Il curricolo obbligatorio può essere quindi arricchito e integrato da ulteriori proposte formative».

«Non abbiamo vinto la guerra – ha commentato l'assessore alla Cultura Sergio Milia – però una battaglia l'abbiamo conquistata, siamo riusciti a garantire, da parte del Ministero, l'applicazione della legge anche se tardivamente e possiamo ora impegnarci per rialzare la testa e iniziare il nuovo cammino». «L'obiettivo - spiega - è raggiungere in cinque anni almeno la maggioranza delle famiglie che optano per il sardo (o le altre lingue presenti in Sardegna) e un'educazione multilingue che non dimentichi l'italiano e le altre lingue straniere. Con la legge del sardo veicolare e curricolare del 2009 abbiamo risolto i problemi giuridici per la presenza della lingua in maniera ufficiale a scuola nel curricolo obbligatorio. Ora è necessario vincere tutti quei luoghi comuni e quei pregiudizi che ostacolano ancora l'utilizzo normale della lingua minoritaria a scuola, spesso da parte anche degli stessi dirigenti scolastici e del corpo docente, senza aspettarsi grandi risultati nell'immediato».

Milia si pone un obiettivo ancora più ambizioso «da portare a casa», ossia «una norma di attuazione dello Statuto Speciale per il trasferimento delle funzioni di programmazione scolastica e quindi della possibilità di poter intervenire con più legittimazione nell'ambito di un sistema scolastico che, in Sardegna, è gestito interamente dallo Stat»o. «Tuttavia - conclude - siamo riusciti però a bloccare la discriminazione del sardo nella Carta Europea e anche nella spending review. Tutte battaglie che saranno riprese, a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo, anche nella prossima legislatura parlamentare».




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