Stefano Idili
13 luglio 2005
Mercatino ambulanti, Sasso: «Un amministratore è capace quando si pente d’aver assunto un provvedimento sbagliato»
«Forse non era meglio diluire le varie attrattive notturne evitando tale concentrazione? Forse non sarebbe il caso di rivedere una decisione tanto infelice?»

ALGHERO – Non c’è dubbio, la questione del mercatino per gli ambulanti resta l’argomento più discusso in città di quest’estate. Pur prescindendo dall’andamento economico delle attività di quel tratto di passeggiata, per molti “le bancarelle” erano un “must” dell’estate algherese. Orde di turisti e algheresi si riversavano nel Lungomare Dante alla ricerca dell’acquisto dell´estate: il braccialetto, l’anello o altro. Adesso, tra i più, il disorientamento la sta facendo da padrone. Essendoci ambulanti sparsi un po’ per tutta la città, non si ha più un chiaro luogo di riferimento che possa essere il mercatino, come invece lo è stato in passato. «In città con l’esplodere dell’estate, percorrendo “la passeggiata” si ha una sensazione di vuoto, sembra non di transitare in un isola pedonale ma di effettuare un’attraversata nel deserto». Così apre il suo intervento sulla faccenda Francesco Sasso, dirigente algherese dell’UDC, che pone l’accento sulla vanificazione, derivante dal provvedimento amministrativo, di quello che era diventato con gli anni anche un luogo di attrazione turistica. «La città quest’anno può contare su un decoro urbano senza precedenti infatti le bancarelle che – continua ironicamente Sasso - “infestavano e sporcavano” il Lungomare Dante sono state rimosse con i loro colori e i loro profumi». Come sottolinea l’esponente dell’UDC, non c’è città turistica dove non ci sia un mercatino notturno che col passar del tempo diventi un’attrazione. «Un amministratore è capace – continua Sasso - quando dopo aver assunto un provvedimento sbagliato, ha la capacità di valutare nuovamente la stessa situazione già oggetto di ponderazione al momento dell’emanazione del provvedimento pregresso e si pente della valutazione a suo tempo effettuata». Lo spostamento del mercatino notturno ha palesemente contribuito ha trasformare “la passeggiata” da luogo di ritrovo a luogo di desolazione. «Non si riesce a capire quali motivazioni hanno indotto l’amministrazione ad assumere un tale provvedimento che come unico merito ha avuto quello di concentrare “il movimento” nella zona portuale». Il Dirigente dell’UDC pone l’attenzione sulla mancanza di un piano programmatico che possa individuare a priori le zone di sviluppo commerciale e non che il tutto proceda casualmente. «Forse non era meglio diluire le varie attrattive notturne evitando tale concentrazione? Forse non sarebbe il caso di rivedere una decisione tanto infelice?». Il discorso si chiude con il Dirigente dell’UDC, Francesco Sasso, che mette sul tavolo delle soluzioni, affinché sebbene a stagione inoltrata, si possa trovare una congrua risoluzione alla vicenda. «La maniera migliore sarebbe quella di regolamentare gli ambulanti, di fornire loro i servizi di cui hanno bisogno, e combattere l’abusivismo così come avviene in tutte le città turistiche – conclude Sasso - il Lungomare Dante, con qualche modifica e con un po’ di buona volontà, potrebbe diventare uno dei più attraenti mercatini notturni della Sardegna e quindi fonte di ricchezza per l’intera città».
Nella foto: Francesco Sasso
|