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S.A. 28 giugno 2013
«Edilizia, salviamo le imprese che restano»
I dati che hanno sgretolato il mattone sardo: il peso della crisi, i posti di lavoro persi, i costi di costruzione e i tempi della burocrazia. L´appello del neo presidente degli edili alla politica per salvare le quasi 20 mila imprese che resistono alla crisi
«Edilizia, salviamo le imprese che restano»

CAGLIARI - Negli ultimi 12 mesi - secondo l'Istat - il comparto isolano ha perso 4mila addetti mentre dal 2008 sono andati in fumo oltre 19mila posti di lavoro. Nel 2012, per esempio a Cagliari, per una concessione edilizia ci sono voluti 252 giorni, con un gap rispetto alla media Ocse di 109 giornate. Ancora peggio per ottenere un permesso per nuove costruzioni: oltre 12 mesi di attesa. Dal 2007 a oggi il crollo del Pil sardo è stato drammatico: meno 8,6%. Per le famiglie, in questo primo semestre del 2013, la dinamica della spesa per consumi è continuata a diminuire registrando un meno 1,2% rispetto allo scorso anno.

«In questi ultimi anni – afferma Sandro Paderi, neo Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – in tanti si sono esercitati nel dare ricette per salvare l'edilizia della Sardegna ma, stando ai dati, di risultati se ne sono visti veramente pochi». «Però il più importante obiettivo che dobbiamo avere – continua Paderi – è quello di salvare tutte le 19.885 imprese edili che stanno reggendo e che, con enormi sacrifici, hanno tenuto i 30mila addetti».

Serve subito una «terapia d'urto», come la chiama il neo presidente degli edili, a base di: semplificazioni e taglio della burocrazia, di sgravi fiscali concreti e di incentivi mirati, di pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di credito bancario, di un piano per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato e la riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro. «Chiediamo alla Regione e agli Enti Locali – conclude - che facciano di tutto per stimolare la domanda interna e per dar vita a una spirale virtuosa, perché solo con la crescita si potrà ridare fiducia a questo settore».

Nella foto: Sandro Paderi



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