A.B.
31 agosto 2013
«La Sardegna, isola della disoccupazione»
Il grido dall’arme è del senatore del Sel Luciano Uras che sottolinea i «54mila disoccupati in più nell’ultimo anno»

CAGLIARI – Tempo di bilanci e commenti con i dati trimestrali sull’andamento del mercato del lavoro pubblicati dall’Istat. Le cifre danno una situazione nazionale pessima, ma stazionaria, mentre nel Mezzogiorno peggiora di circa 3 punti percentuali ed in Sardegna del 3,6percento, attestando il tasso di disoccupazione al 18,6percento. «Un dato negativo in termini assoluti. Da declino senza ritorno», sottolinea il senatore di Sinistra Ecologia Libertà Luciano Uras.
«L’occupazione sarda crolla – insiste - Nell’ultimo anno siamo alla devastazione. 34mila unità in meno tra le forze lavoro, 54mila occupati in meno, 20mila nuovi disoccupati in cerca di lavoro. Siamo ormai al precipizio. L’emergenza lavoro non accetta più visioni economiche come quelle in atto. Per soddisfare appetiti politici, come l’abolizione generalizzata dell’Imu prima casa, si contrastano azioni positive di finanza pubblica a sostegno degli investimenti. Continuando così a deprimere il Pil, mantenendo negativo il rapporto con il debito pubblico. Chi più di altri paga il prezzo delle politiche di austerità recessiva è il Mezzogiorno. E’ la Sardegna».
Ma Uras indica anche altri elementi che concorrono alla crisi del territorio. «A ciò si aggiunga il dato negativo sulla spesa pubblica comunitaria, che in Italia è di circa il 50percento a fine sessennio. (quantificato nazionalmente in circa 30miliardi non spesi). Si aggiunga inoltre, in Sardegna, il ritardo della spesa pubblica regionale. Su uno stanziamento finale in conto competenza di 7,3miliardi di euro, il pagato è pari a 3,15miliardi di euro. Poco più del 40percento. In conto residui il pagato è pari a1,68miliardi di euro a fronte di uno stanziamento finale di 5,9miliardi di euro. Circa il 30percento. Un disastro di cui tutti sono consapevoli e che viene sistematicamente nascosto». Il senatore del Sel sottolinea come i dati illustrati provengano dal report del 23 agosto 2013 della Regione Autonoma della Sardegna. «Se la spesa pubblica prevista fosse stata tutta attivata utilizzando un parametro di 100mila a unità lavorativa (10 ogni milione, 10mila ogni mille milioni (un miliardo), oggi potremo avere 80mila occupati in più. Certo, una semplificazione, ma che fa riflettere. In questi dati sta la ragione per cui noi chiediamo, principalmente al Pd, di riunire l’intero gruppo dirigente delle forze democratiche, progressiste, sardiste ed identitarie, della nuova sovranità popolare perché si sprigioni una alleanza programmatica per la Sardegna che abbia un grande obbiettivo: innanzitutto il lavoro».
Nella foto: Il senatore del Sel Luciano Uras
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