S.A.
15 novembre 2013
Concerti aperitivi: al via nuova edizione
Il tema della tredicesima edizione della rassegna sassarese è “Echoes of an Era”. I concerti saranno quattro: dal primo al 22 dicembre

SASSARI - L'Associazione Blue Note Orchestra, grazie al contributo dell'Assessorato alle Culture del Comune di Sassari, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione Banco di Sardegna, organizza la tredicesima edizione della rassegna tematica "(To) Be in Jazz - I Concerti Aperitivo". La rassegna, tematica, è nata nel 2001 ed ha ospitato musicisti quali Stefano Bollani, Maria Pia DeVito, David Linx, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Maurizio Giammarco, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Antonello Salis.
Come sempre, grazie alla collaborazione del Museo del Vino-Enoteca Regionale della Sardegna di Berchidda, sarà possibile per il pubblico apprezzare, alla fine di ciascun concerto, l’armonia tra la musica di qualità, i vini ed i prodotti dell’agroalimentare sardo. Il tema della tredicesima edizione di “(To) Be in Jazz” è “Echoes of an Era”. I concerti che per quattro domeniche (dal 1° al 22 Dicembre al Palazzo di Città di Sassari, alle ore 11.00) vedranno impegnati sul palco musicisti che fanno parte dell’Orchestra Jazz della Sardegna o che con questa hanno collaborato, e rappresentano altrettante tappe, narrate dalla voce recitante della giornalista Rachele Falchi, di un excursus che scandaglierà l’intera storia della musica jazz, dai primi vagiti fino alla svolta elettrica ed alle contaminazioni con altre musiche.
Tra queste e quelli c’è un universo di suono e di innovazioni importanti che hanno segnato la storia della musica tout-court per oltre un secolo. Dal Dixieland alla Swing Era, dal Bebop al Cool Jazz all’Hard Bop, dal Jazz Modale al Free, dal Jazz-Rock fino alla Fusion, tutti gli stili saranno affrontati nel corso di concerti che seguiranno un percorso storico ed evolutivo non solo musicale, ma anche culturale: dai campi di cotone alla consapevolezza di un cambiamento possibile per il popolo nero che utilizza la musica come veicolo di emancipazione e consapevolezza della propria rilevanza culturale. Le prime testimonianze di una musica che possa definirsi “jazz” risalgono al secondo decennio del ‘900, ma ne possiamo rintracciare le origini grosso modo alla fine del XIX secolo, ad opera di quegli uomini estirpati dalla Madre Africa per fornire forza lavoro nella terra del Grande Sogno, i quali trovarono il modo più immediato per consolarsi almeno un po’ delle frustate e della privazione della propria libertà: cantare. Le work songs ed il blues sono tra le scintille da cui nacque il fuoco che avrebbe creato una musica chiamata Jazz.
Nella foto: Duke Ellington & Louis Armstrong
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