S.A.
27 novembre 2013
To be in jazz: 1° dicembre concerto aperitivo
I concerti che per quattro domeniche vedranno impegnati sul palco musicisti che fanno parte dell’Orchestra Jazz della Sardegna o che con questa hanno collaborato, e rappresentano altrettante tappe

SASSARI - L'Associazione Blue Note Orchestra, grazie al contributo dell'Assessorato alle Culture del Comune di Sassari, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione Banco di Sardegna, organizza la tredicesima edizione della rassegna tematica "(To) Be in Jazz - I Concerti Aperitivo". La rassegna, tematica, è nata nel 2001 ed ha ospitato musicisti quali Stefano Bollani, Maria Pia DeVito, David Linx, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Maurizio Giammarco, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Antonello Salis.
Come sempre, grazie alla collaborazione del Museo del Vino-Enoteca Regionale della Sardegna di Berchidda, sarà possibile per il pubblico apprezzare, alla fine di ciascun concerto, l’armonia tra la musica di qualità, i vini ed i prodotti dell’agroalimentare sardo. Il tema della tredicesima edizione di “(To) Be in Jazz” è “Echoes of an Era”. I concerti che per quattro domeniche (dal 1° al 22 Dicembre al Palazzo di Città di Sassari, alle ore 11) vedranno impegnati sul palco musicisti che fanno parte dell’Orchestra Jazz della Sardegna o che con questa hanno collaborato, e rappresentano altrettante tappe, narrate dalla voce recitante della giornalista Rachele Falchi, di un excursus che scandaglierà l’intera storia della musica jazz, dai primi vagiti fino alla svolta elettrica ed alle contaminazioni con altre musiche.
Tra queste e quelli c’è un universo di suono e di innovazioni importanti che hanno segnato la storia della musica tout-court per oltre un secolo. Dal Dixieland alla Swing Era, dal Bebop al Cool Jazz all’Hard Bop, dal Jazz Modale al Free, dal Jazz-Rock fino alla Fusion, tutti gli stili saranno affrontati nel corso di concerti che seguiranno un percorso storico ed evolutivo non solo musicale, ma anche culturale: dai campi di cotone alla consapevolezza di un cambiamento possibile per il popolo nero che utilizza la musica come veicolo di emancipazione e consapevolezza della propria rilevanza culturale. Le prime testimonianze di una musica che possa definirsi “jazz” risalgono al secondo decennio del ‘900, ma ne possiamo rintracciare le origini grosso modo alla fine del XIX secolo, ad opera di quegli uomini estirpati dalla Madre Africa per fornire forza lavoro nella terra del Grande Sogno, i quali trovarono il modo più immediato per consolarsi almeno un po’ delle frustate e della privazione della propria libertà: cantare. Le work songs ed il blues sono tra le scintille da cui nacque il fuoco che avrebbe creato una musica chiamata Jazz.
In apertura di rassegna si parte ovviamente dalle origini: New Orleans è il luogo in cui tutto ebbe inizio. L’influenza degli schiavi neri si fuse con quanto veniva suonato prima del loro arrivo. Fu lì che neri e creoli intrecciarono le loro culture dando origine a qualcosa di nuovo. Quando i musicisti da New Orleans si spostarono per necessità verso il nord degli Stati Uniti esportarono la propria musica che nelle mani soprattutto di musicisti bianchi assunse connotazioni differenti, in direzione di quello che chiamiamo Dixieland. Il percorso si aprirà proponendo brani di Scott Joplin, Louis Armstrong e Jelly Roll Morton, che testimoniano di questa evoluzione. Il concerto Proseguirà con l’esecuzione di classici dello Swing, stile più sontuoso nato nell’epoca del proibizionismo. Sarà ripercorsa l’epopea delle grandi orchestre di Glenn Miller, Benny Goodman, Duke Ellington e Count Basie. Accompagneranno il concerto l’esibizione della Compagnia Balletto del Mediterraneo, che eseguirà le coreografie di Alessandra Mura e Rossella Serra.
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