CAGLIARI - E' sempre più caos nella galassia 5 Stelle in Sardegna, quando mancano una manciata di giorni alla presentazione ufficiale di simboli (entro il 6 gennaio) e liste (entro il 13 gennaio) per la partecipazione alle elezioni regionali in programma il 16 febbraio. Ecco l'appello diffuso questa notte da un folto gruppo di attivisti. Fanno parte di quel gruppo di aderenti all'assemblea regionale che dopo essere stati bistrattati durante e dopo un percorso pubblico, trasparente e aperto, auspicano che vengano seguite quelle regole pubblicate nello stesso blog, dove si fa riferimento alle elezioni regionali, in particolare della Lombardia, ovvero fare le cosiddette "Regionalie" (le primarie via web) sull'unico sito autorizzato per formare la lista (tra - tutti - quelli che hanno dato la disponibilità).

«Un gruppo di cittadini sardi, partecipi della Rivoluzione Democratica Nonviolenta avviata dal MoVimento, vuole a tutti i costi che la Rivoluzione faccia il suo corso pure in Sardegna. Per questo chiede a Beppe Grillo di esercitare il suo ruolo di Garante. Gli chiede di consentire l’uso del simbolo per le imminenti elezioni Regionali. Gli chiede di consentire libere elezioni, tra gli iscritti certificati, per selezionare democraticamente i candidati da inserire nella lista».

A sostegno di questa richiesta, dalla mezzanotte di oggi, venerdì 3 gennaio 2014, i cittadini iniziano uno sciopero della fame: Siamo disponibili - sottolineano Franco Anedda, Gian Mario Marongiu, Marino Serpi, Francesco Desogus, Samuele Mereu, Andrea Deiana (ma moralmente il gruppo si allarga di ora in ora) - ad interromperlo solo quando Grillo accetterà le nostre richieste. «Abbiamo dato il nostro impegno attivo per il Movimento Cinque Stelle perché vogliamo liberarci da una classe politica di incapaci e corrotti che sta mettendo in ginocchio il nostro popolo. Il nostro impegno continua, costi quello che costi: non sarà Grillo a fermarlo. Siamo certi che non vorrà toglierci la speranza, dopo avercela data».