Red
12 febbraio 2014
Garanzia regionale Credito: Sorgentone fa bingo
La proposta dell´avvocato Andrea Sorgentone fatta propria dai consorzi fini e da una banca del continente. L´intervista al candidato iRS alle prossime elezioni regionali

ALGHERO - L’Avv. Andrea Sorgentone, candidato a Consigliere nel Collegio di Sassari con iRS, ha proposto, per risolvere la stretta del credito, una garanzia congiunta dei consorzi di garanzia e della Regione, in accordo con le banche aderenti, di modo che sia conveniente per queste spostare nell’economia reale i 235 miliardi di euro attualmente investiti in titoli di stato. Martedì ad un convegno tenutosi a Sassari l’annuncio che hanno aderito all’iniziativa tre consorzi di garanzia ed una banca, non dell’isola, che vuole in tal modo garantirsi una clientela, il tutto con il favore della Confesercenti di Sassari, intervenuta in persona del Direttore Dr. Gianni Simula, a testimonianza della serietà del progetto. Abbiamo quindi intervistato l’Avv. Sorgentone, per avere maggiori spiegazioni in merito.
Quali benefici e costi per la Regione può avere la garanzia generalizzata dei crediti? «I benefici sono facilmente intuibili, vi sarebbe una iniezione formidabile di liquidità per le imprese, il vero motore del lavoro e dell’economia, ed a costi bassi in quanto il tasso è prefissato (nell’ordine del 6-7% massimo) senza commissioni e sorprese da parte della banca, che ha convenienza ad investire nell’economia reale non correndo rischi con un rendimento di gran lunga superiore a quello dei Bot. La chiave di tutto saranno i consorzi di garanzia, in quanto a loro (ho già accordi in tal senso) andrà affidata la gestione operativa della garanzia, anche regionale. Sono infatti poco fiducioso sulla possibilità che la Regione possa, dal nulla, gestire le proprie garanzie senza rischi per le casse regionali. Meglio affidare il tutto ai privati che hanno tutto l’interesse a gestire correttamente i rischi, dovendo altrimenti rispondere con i propri denari. Penso si tratti di uno dei pochi casi in cui una “promessa elettorale” si possa realizzare in tempi brevissimi. Al convegno di ieri, formalmente politico, si è parlato solo di cose concrete (Euribor, usura, anatocismo e possibile accordo con le banche per porre fine al contenzioso, avendo le aziende necessità di un ceto bancario “amico” come avveniva fino a pochi anni fa): mi piacciono le cose concrete».
Quali altri progetti sono immediatamente realizzabili? «La continuità territoriale delle merci da e per la Sardegna, su navi merci e con container, con un risparmio di ben il 70%. È fondamentale non solo per chi trasposta merci pesanti, es il marmo, ma per tutta la catena produttiva perché in questo modo ogni bene avrà un prezzo minore. Per fare tutto questo la regione non dovrà spendere nulla perché dovrà semplicemente appoggiare iniziative imprenditoriali che già si sono mosse in questa direzione; Possiamo incassare maggiori entrate imponendo il domicilio fiscale a tutte le società che operano in Sardegna le imposte per quanto prodotto nell’Isola saranno pagate qui e per 8/10 saranno della Regione; Appalti regionali. Devono essere favorite le aziende che non solo propongano un prezzo conveniente ma che assumano almeno i 2/3 del personale in Sardegna; Vertenza entrate n.2 – Finanziamento grandi opere. La vertenza Entrate n.2 è nel programma del Centro Sinistra. Una volta definita la somma che lo stato dovrà restituire ai sardi non chiederne il pagamento in 10 anni ma ottenere il finanziamento delle infrastrutture che altrimenti la Sardegna non avrà mai; Lotta per la legalità. Un sardo, ricercatore, negli stati uniti, ha dimostrato, con uno studio condotto su tutte le università italiane, che nella classifica del nepotismo Sassari è seconda e Cagliari e terza. Significa che i figli di papà sicuramente fanno parte della metà dei sardi che lavora togliendo il lavoro a chi lo merita»”.
Ci tolga una curiosità, perché si è candidato con iRS?: “«Molti mi conoscono perché sono stato coordinatore regionale del’Adusbef (ass. difesa utenti bancari) conducendo battaglie che spesso hanno avuto risalto in cronaca regionale. Avrei potuto beneficiarne, se non mi fossi dimesso perché candidato, così come Gavino Sini, al quale va l’onore delle armi. Sarebbe stato conveniente altresì aderire a Forza Italia, essendo i miei Clienti in prevalenza imprese: non condivido l’idea di un “partito azienda” nel quale l’unica regola è omaggiare il capo solo perché è generoso. Mi sarei potuto candidare con il Pd ma non avrei accettato di dover fare quello che il partito decide, avendo una testa e non essendo il “figlioccio” di alcuno. Non mi ha convinto, infine, il movimento di Michela Murgia perché non ho capisco davvero perché abbia avuto tanto spazio nei media: essendo i libri della stessa editi da Einaudi (comprata nel 1994 dalla Mondadori, proprietà di Silvio Berlusconi), comparendo ella spesso e volentieri su “La7” che è proprietà di Urbano Cairo, già assistente di Silvio Berlusconi presso il gruppo Fininvest, direttore commerciale e vice direttore generale di Publitalia '80, e amministratore delegato, dal 1991 al 1995, presso Arnoldo Mondadori Editore pubblicità, il sospetto che dietro ci sia l’ex senatore citato è forte. Ho aderito all’iRS, che appoggia il centro sinistra per cui sarà un voto utile, per l’amicizia personale con Gavino Sale, persona seria ed onesta che non si è arricchito con la politica e perché il movimento (non è un partito) mi lascia libero di agire: sono “indipendente” tra gli “indipendenti”,non ho “padroni”, non dovrò la mia elezione a chi potrebbe pagare la campagna elettorale o all’uomo politico al quale poi dovrò rendere conto».
Quale appello vuole fare agli elettori? «Non fatevi imbrogliare dalla solita politica, che nei programmi ha messo solo promesse irrealizzabili per il semplice motivo che necessitano di soldi che non ci sono. Votate per IRS, movimento che da 10 anni, ben prima dei 5 stelle ai quali vanno le mie simpatie, si batte per e con la gente senza alcun tornaconto personale: chi conosce Gavino Sale lo sa».
Nella foto: Andrea Sorgentone
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