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A.B. 13 marzo 2014
Crollo imprese sarde: persi 4800 occupati
Oltre 2600 le attività commerciali che hanno registrato un saldo negativo nel 2013, in aumento rispetto all’anno precedente. A dichiararlo, l´Ufficio Studi Confcommercio, che ha elaborato i dati mensili Movimprese
Crollo imprese sarde: persi 4800 occupati

CAGLIARI – E’ critica la situazione delle imprese nel settore terziario in Sardegna. Sono oltre 2600 le attività commerciali che hanno registrato un saldo negativo nel 2013, in aumento rispetto all’anno precedente, che ha visto uscire sconfitte dal mercato ben 2200 aziende. Situazione tuttavia in linea con il trend nazionale, dove permane più alto il numero di cessazioni rispetto a quello delle iscrizioni, anche se nella Penisola si assiste ad una lieve frenata della mortalità delle imprese data dal maggior numero di iscrizioni, soprattutto al Nord.

A dichiararlo è l'Ufficio Studi Confcommercio, che ha elaborato i dati mensili “Movimprese” sui servizi di mercato (corrispondenti alle sezioni dell’“Ateco 2007”) del Commercio, Trasporto e magazzinaggio, attività dei servizi di alloggio e ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, Istruzione, Sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento e altre attività di servizi. Si esclude invece il settore delle attività finanziarie e assicurative.

«L'onda lunga della crisi – spiega il presidente dell'associazione in Sardegna Agostino Cicalò – sta lasciando il segno in modo sempre più marcato e la Sardegna, come sappiamo da sempre, subisce i contraccolpi della crisi in ritardo rispetto alle aree più sviluppare del Paese. Le 2600 imprese che hanno cessato l'attività hanno lasciato a casa 4800 persone sia piccoli imprenditori che dipendenti». Nonostante questo triste quadro, Cicalo non perde l’ottimismo e l’attivismo e conclude dicendo: «Confidiamo in tempi celeri per la nomina del nuovo esecutivo regionale, rendendoci disponibili a dare il nostro contributo progettuale all'Assessorato Regionale al Commercio e Turismo per avviare da subito le azioni che gli competono a sostegno del rilancio dei comparti economici che rappresentiamo e che assommano ad oltre il 70% degli occupati dell'Isola».
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