A.B.
20 marzo 2014
Discriminazione Sardegna: Sel non vota
Sinistra Ecologia Liberta non ha partecipato al voto finale in Senato sul progetto di legge unificato in materia di elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, abbandonando l’aula. Tre i motivi che hanno portato a questa decisione, le discriminazioni nella formazione pluralista e democratica della massima istituzione continentale

ROMA – Sinistra Ecologia Liberta non ha partecipato al voto finale in Senato sul progetto di legge unificato in materia di elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, abbandonando l’aula. Tre i motivi che hanno portato a questa decisione, le discriminazioni nella formazione pluralista e democratica della massima istituzione rappresentativa dell’Europa.
Il Sel sottolinea che questa legge porterebbe alla «discriminazione di un popolo, per la mancata costituzione del collegio unico regionale per la Sardegna, che determina una grave esplicita violazione del diritto dei sardi alla rappresentanza politica nel Parlamento Europeo; discriminazione politica, con la introduzione di uno sbarramento al 4percento si colpisce il pluralismo e la rappresentanza popolare che si esprime (anche in modo consistente) in formazioni, gruppi, movimenti e liste liberamente e legittimamente costituite. Tutto ciò senza che vi sia alcuna esigenza motivata di semplificazione delle rappresentanze elette a fini di governo; discriminazione di genere, per la mancata introduzione di un sistema di espressione delle preferenze che consentisse il perseguimento della parità donna/uomo nella rappresentanza parlamentare europea.
Nella foto: Luciano Uras, senatore di Sel
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