Pierpaola Pisanu
30 dicembre 2005
Non basta avere pubblici esercizi aperti per "fare turismo tutto l’anno"
Se Alghero vuole davvero essere città turistica “tutto l’anno” dovrebbe garantire il meglio di sé, in qualsiasi condizione. Anche tralasciando di santificare le feste per tenere aperte le attività, secondo Enrico Daga, presidente dei ristoratori Confcommercio Sassari – Gallura

ALGHERO - In una logica di rete tutti sono chiamati a svolgere il proprio ruolo. Se Alghero vuole davvero essere città turistica “tutto l’anno” dovrebbe garantire il meglio di sé, in qualsiasi condizione. Anche tralasciando di santificare le feste per tenere aperte le attività, secondo Enrico Daga, presidente dei ristoratori Confcommercio Sassari – Gallura. Daga si allinea alla posizione di Picinelli, quando l’assessore al commercio richiama i pubblici esercenti al rispetto delle regole. Ma allo stesso tempo non rinuncia ad una precisazione: «Il problema è più generale del semplice rispetto delle regole – afferma l’imprenditore algherese – e riguarda la capacità di Alghero di attrarre flussi di utenza nei mesi in cui l’elemento “mare” non è fruibile». Secondo Enrico Daga infatti non basta avere pubblici esercizi aperti per “fare turismo tutto l’anno”, ma occorre offrire opportunità che giustifichino una permanenza in città e nel suo territorio. Ciò che sta mancando, a parere del presidente dei ristoratori, è quel ruolo di regia tra i principali attori del variegato mondo turistico del territorio che dovrebbe svolgere l’amministrazione municipale: «Mentre le imprese stanno già ragionando in termini di aggregazione non sembra di cogliere altrettanta determinazione negli interventi del comune», contesta Daga, auspicando un confronto costante e istituzionalizzato tra ente pubblici e soggetti privati.
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