D.C.
16 maggio 2014
Candidati algheresi sotto contratto
L’idea nasce dal comitato giovanile Il Minarchico, difensore di idee anti-tasse, anti-burocrazia ed anti-assistenzialismo, il quale ha scelto undici candidati consiglieri ai quali sottoporre un contratto da firmare in cambio del voto

ALGHERO - Il Comitato di Azione Politica "Il Minarchico", nato ad Alghero da un gruppo di giovani che portano avanti idee anti-tasse, anti-burocrazia ed anti-assistenzialismo, sottoporrà ad alcuni candidati consiglieri «scelti per merito, coerenza, posizioni passate e probabilità di elezione», un "contratto" da firmare e al quale attenersi in caso di elezione, in cambio di supporto elettorale.
I prescelti sono 11 in totale, ovvero: Fabrizio Madeddu (Partito Democratico), Raimondo Cacciotto (Per Alghero), Gabriella Esposito (Per Alghero), Giampietro Moro (Sinistra Civica), Roberto Ferrara (Movimento 5 Stelle), Valdo Di Nolfo (Sinistra Ecologia e Libertà), Federica Caboni (Forza Italia), Michele Pais (Forza Italia), Luigia Daga (Partito Sardo d'Azione), Cesare Emiliano Piras (Nuovo Centro Destra) e Diego Giammarco (Fratelli d'Italia).
Gli aspiranti consiglieri dovranno apporre la loro firma sotto precise diciture come quella che recita: “«non votare mai e per nessun motivo alcun provvedimento che aumenti in alcun modo il prelievo fiscale netto locale, diretto o indiretto perché la città sta morendo per le troppe tasse». Ed ancora quelle che impegnano a non votare mai «per l’aumento della spesa pubblica», «per la creazione di nuovi apparati burocratici, poiché l’economia locale deve essere libera e concorrenziale», «di votare sempre a favore della diminuzione della pressione fiscale» e della «eliminazione parziale o totale della partecipazione dell’Amministrazione Comunale dall’economia locale, cedendo interamente o parzialmente il controllo di apparati burocratici alla libera impresa».
«L'obbiettivo - spiega il Comitato - è quello di costruire una società aperta e libera, riducendo lo strapotere che le amministrazioni hanno ingiustamente acquistato, liberando i cittadini dalla condizione di sudditi. E per farlo, è necessario l'impegno di tutti, in primis quello di chi intende occuparsi dell'amministrazione della città».
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