Emiliano Piras
3 giugno 2014
L'opinione di Emiliano Piras
Parla il depositario della vecchia politica
È curioso che Matteo Tedde si accomodi in cattedra per impartire lezioni di coerenza e moralità a tutti; curioso visto che ha lasciato il Pd per seguire Bruno, dopo che quest'ultimo è stato mandato via dal partito, perché con un atto di forza, in prima persona molto singolare, alla faccia dei tanto sbandierati percorsi di partecipazione democratica, ha deciso che doveva essere lui il candidato Sindaco, nonostante i tentativi di farlo desistere perpetuati fino all'ultimo giorno dai suoi Dirigenti regionali e locali di partito. Una candidatura che ne prima, ma neppure oggi, alla vigilia del ballottaggio, viene sostenuta ne riconosciuta dal Partito democratico, come si capisce chiaramente dalle dichiarazioni del segretario cittadino che lascia ampia libertà di voto ai propri elettori.
Semmai chi non è stato coerente è proprio Matteo Tedde che ha voltato le spalle al suo partito per far parte di un miscuglio di sigle, in cui i democristiani fanno cartello con i comunisti, pur di accontentare la smania di Bruno, che vuole a tutti i costi fare il sindaco in prima persona (sempre singolare), dopo averci provato da dietro le quinte, pur mantenendo la comoda poltrona cagliaritana. Non dimentichiamo infatti che il disastro degli ultimi tre anni è opera del su citato, il sindaco occulto che si nascondeva dietro le spalle di Lubrano; colui che lo ha creato e lo stesso che ha pianificato tutto per “mandarlo a casa”, consegnando la città a un commissario.
E anche in quell'occasione Matteo Tedde non si è certo distinto per coerenza. Ha preferito non seguire il diktat del “burattinaio nascosto” e non aveva sfiduciato il sindaco, salvo poi, oggi, rinnegare il partito per convolare a nozze con il nemico di Lubrano. Peraltro, essendo tra i protagonisti della disfatta amministrativa del centro sinistra, Matteo Tedde dovrebbe astenersi anche dal dare lezioni di buon governo, una materia che dimostra di non conoscere. Il risultato di cosa rimane del fallito tentativo di governare, del centro sinistra, è davanti agli occhi di tutti gli algheresi.
Al contrario la coalizione di centro destra e sardista ha saputo amministrare per 10 lunghi anni; e oggi raccogliamo il consenso di chi ancora rimpiange la Politica del Fare di cui siamo stati, e saremo ancora, interpreti, con nuovo entusiasmo e un giusto mix di forze fresche, giovani e donne competenti con persone di con spiccata esperienza amministrativa. Dieci consiglieri su quindici della nostra squadra debutteranno in consiglio comunale, e di questi ben sei saranno donne. Dall'altra parte c'è solo un cartello, i cui frammenti si reggono sull'appetito di potere, depositario di logiche della vecchia politica conservatrice, di cui Matteo Tedde fa parte a pieno titolo.
*consigliere comunale Alghero
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