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Carmelo Spada
8 luglio 2014
«Una buona legge per le specie arboree sarde»
Proviamo a fare chiarezza con l’onorevole Luigi Lotto consigliere regionale del Partito Democratico e firmatario di una proposta di legge per regolamentare la materia

ALGHERO - Può una multinazionale brevettare, come fosse una propria invenzione, la flora autoctona della Sardegna? Questo è il dubbio. Nei giorni scorsi da più parti e, il prof. Ignazio Camarda del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’Università di Sassari, hanno sollevato la questione sottolineando che in Sardegna non c’è una legge per evitare tale situazione e nel vuoto normativo, chiunque potrebbe brevettate le specie arboree spontanee e no della Sardegna, diventandone di fatto proprietario. Ma esistono davvero buchi normativi? Le preoccupazioni sono fondate? Proviamo a fare chiarezza con l’onorevole Luigi Lotto consigliere regionale del Partito Democratico e firmatario di una proposta di legge per regolamentare la materia.
Onorevole Luigi Lotto, Lei è presidente della commissione per le Attività produttive del Consiglio Regionale, può spiegare ai lettori del Quotidiano di Alghero quale è la richiesta che è stata presentata da una multinazionale sulle specie arboree della Sardegna?
«La ditta sementiera RUk ZWAAN ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’autorizzazione al prelievo di materiale genetico della flora spontanea sarda allo scopo di realizzare nuove varietà coltivate con particolari caratteristiche produttive».
Quindi, al momento, non c’è una precisa richiesta in merito alle specie spontanee e autoctone della flora sarda?
«L’interesse è per delle specie progenitrici di specie e varietà coltivate di cui si vuole utilizzare il patrimonio genetico per creare nuove varietà coltivate da brevettare e di cui commercializzare in esclusiva i semi. Si tratta quindi di un interesse verso materiale genetico riconducibile a specie da coltivare per produzioni intensive, solitamente ortive».
Lei è promotore di una proposta di legge regionale per tutelare le specie orticole della Sardegna, può dirci quali aspetti va a normare?
«La proposta di legge sulla agro biodiversità interessa le razze e le varietà locali e le relative specie progenitrici e/o affini, che vengono dichiarate patrimonio di interesse agrario, zootecnico e forestale della Sardegna e se ne cura la salvaguardia e la valorizzazione.
La legge prevede l’istituzione dei repertori regionali, della banca regionale del germoplasma, della rete di conservazione e sicurezza nonché il riconoscimento del ruolo degli agricoltori custodi».
Entro quali tempi prevede che la sua proposta di legge regionale andrà dalla specifica Commissione al Consiglio per l’approvazione?
«La proposta di legge, che tratta anche l’argomento altrettanto importante del marchio collettivo di qualità, è già in avanzata fase di discussione in commissione e potrebbe arrivare in aula entro il mese di luglio».
Lei sta predisponendo anche un’altra proposta di legge che tutelerà le specie spontanee della flora sarda, può anticiparcene qualche aspetto?
«Ho presentato una proposta di legge specifica per la salvaguardia e tutela della biodiversità della flora spontanea sarda che pur non avendo alcun legame diretto con il mondo produttivo e agricolo, rappresenta comunque un patrimonio genetico di inestimabile valore. Sarebbe auspicabile che la commissione ambiente affrontasse il tema abbinandolo magari all’altrettanto importante argomento della salvaguardia degli habitat, della zone protette e delle foreste. Sarebbe un’ottima legge quadro di salvaguardia ambientale di cui altre regioni italiane si sono già dotate».
Nella foto: Luigi Lotto, consigliere regionale
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