Antonio Sini
28 agosto 2003
La regata di Sant’Elm, mesto ricordo dei maestri d’ascia
“Lus carafatus”, una categoria di lavoratori estinta prematuramente. Un patrimonio culturale di Alghero lasciato scomparire con troppa approssimazione

Lo scorso fine settimana è stato dominato da un’evento sportivo svoltosi nella rada di Alghero: l’undicesima edizione della regata di Sant´Elm, riservata a imbarcazioni di vela latina. La regata era riservata alle classi "lance", "gozzi" e "velieri". La manifestazione è stata organizzata con puntigliosa cura, dalla Lega Navale Italiana, Sezione di Alghero in collaborazione con il Consorzio imprese di pesca Sant’Elmo, grandi assenti le istituzioni, di solito presenti a testimoniare il valore di tale evento sportivo, uscito prepotentemente dalle mura locali e propostosi all’attenzione degli appassionati di vela latina anche fuori. Un evento che per numero di iscritti, oltre cinquanta, e per la qualificata presenza di natanti e di equipaggi di assoluto valore, è seconda solo alla regata “storica” di Stintino. In questo modo si è rinnovata un´antica tradizione marinara che ha visto nel passato, neanche tanto remoto, i vecchi maestri d´ascia di Alghero(lus carafatus), protagonisti assoluti in Sardegna, nella costruzione delle imbarcazioni a vela latina. Le celebri "spagnolette" che erano particolarmente adatte nella navigazione con andatura di bolina, venivano “pensate” e costruite da rinomati maestri d´ascia quali i Palomba, i Feniello, sino agli ultimi Frulio, Caria e Carboni, i quali operavano nella fortezza della Madalenetta. Mi ricorda uno di questi: “sono stato costretto a lasciare la nostra postazione ultracentenaria con un’ordinanza di un Assessore, il quale mi dava 15 giorni di tempo per lasciare la Madalenetta e portare via gli strumenti di lavoro”. “Ora, continua il vecchio maestro d’ascia, mi arrivano richieste di costruzione di “legni” anche da importanti istituzioni, ma non c’è moneta che possa pagare l’offesa e il trattamento che ci è stato riservato, sembra, conclude il maestro d’essere più importanti e coccolati oggi che…non esistiamo più!
Quest´antica arte dei carpentieri del legno, ormai ad Alghero si è estinta, chi avesse bisogno di interventi sui "legni" deve rivolgersi a maestri d´ascia di Porto Torres o Bosa. Giova ricordare che la vela latina è una derivazione della vela Fenicia, i cui esemplari ancora solcano i mari del Mediterraneo e del nord Africa e in particolare del Nilo.
La novità nella vela latina rispetto alla Fenicia è stata l´invenzione del bompresso (Aspigò), sul quale a partire dalla testata d´albero (catces), sino alla punta del bompresso venivano issati i tre tipi di fiocchi a seconda delle condizioni del vento, in questo modo era più facile per queste imbarcazioni risalire il vento, cosa che non era possibile per le prime vele quadrate degli antichi romani, i quali potevano navigare solo con i venti portanti, in andatura di poppa o a lasco.
La passione di una ventina di Armatori Algheresi, consente di rinnovare un´antica tradizione marinara e un metodo di navigare, particolarmente impegnativo, poiché trattasi di barche prive di deriva, sulle quali occorre contrastare "la spinta" del vento bilanciandolo con il "peso" dell´equipaggio, per evitare lo scuffiamento( Cosa avvenuta nella regata di Sant’Elm sopra citata).
Prima dell´evento del motore, le barche venivano zavorrate con blocchi di pietra piana, per abbassare il baricentro, le pietre venivano spostate da un lato all´altro dell´imbarcazione a seconda dell´inclinazione e del bordo di navigazione.
La regata di Sant´Elm si è svolta su due percorsi diversi: il primo molto tecnico a tre boe, per navigare di lasco, di bolina e di poppa, la seconda prova cosiddetta costiera, è partita dalla Madalenetta, fino a costeggiare Fertilia, Punta Negra e la boa di ritorno delle Bombarde.
Come ogni anno è stato un successo, e gli equipaggi hanno lavorato di “gomito”per tirare a lucido lance e gozzi per esibirle come si suole a autentici gioielli… del mare. Migliaia di bagnati disseminati nel golfo di Alghero hanno potuto ammirare l’inedito spettacolo, molti hanno scattato delle foto ricordo, al passaggio di imbarcazioni che solcavano il mare con eleganza e nel silenzio rotto dai timonieri e dall’equipaggio solerte, vocioso e preciso nelle manovre.
L’appuntamento per gli amati della vela latina è a Stintino, prossimo fine settimana, anche li sarà spettacolo e lotta fra imbarcazioni di casa, Portotorresi, Algheresi e Carlofortine, senza contare quelle che verranno d’oltre Tirreno.
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