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S.A.
16 settembre 2014
Maria Pia privata, una beffa: Usucapiti scuola, campo, parcheggi
Quindici circa le cause di usucapione sull´area che si estende davanti al mare e alla Pineta, di cui una già andata a sentenza, a sfavore del Comune e stranamente mai appellata. Evidenti gli "errori" cartografici riscontrati. Sarà importante capire quali interessi si scontrano in città

ALGHERO - Maria Pia continua ad essere nella storia di Alghero un'arma a doppio taglio. Per i politici e le loro campagne elettorali, per gli imprenditori che vorrebbero investirci, per i cittadini che ci vedono da decenni un'opportunità mai concretizzata. Un'area dall'enorme valore ambientale e naturalistico, una lingua di terra pubblica contesa dal Calich da una parte e dalla pineta dall'altra. Di più: ora dietro il danno arriva la beffa.
Circa quindici le cause di usucapione sull'area che si estende per chilometri davanti al mare, di cui una già andata a sentenza, a sfavore del Comune. «Peccato che non si sia mai appellato nei sei mesi a disposizione, con una lettera agli atti in cui si manifesta questa volontà» è l'accusa del sindaco Mario Bruno durante la discussione del bilancio in uno degli ultimi consigli comunali. Parole ripetute in occasione dell'ultimo incontro pubblico a Lo Quarter davanti da decine di cittadini esterrefatti. «E' una sentenza abnorme ma come tutte le sentenze va rispettata, è evidente che c'è stato un errore cartografico» spiega durante il suo intervento il Primo cittadino.
Ma non si tratta dell'unico "errore" secondo il sindaco che parla di precise responsabilità politiche. Nel suo programma la zona è destinata a Parco urbano con una parte più limitata riservata alla ricettività alberghiera. Intanto però «è stato usucapito l'istituto d'arte, il campo da calcio con la pista d'atletica e i parcheggi» (pare che inizialmente ci fosse anche il campo da rugby). Parcheggi pubblici, infatti, che recentemente sono stati delimitati dalla rete e da una cancellata con un grande cartello che ne indica la proprietà privata e il divieto d'accesso (nella foto). E questo potrebbe essere solo l'inizio. Sarà importante capire quali interessi si scontrano in città e soprattutto come sia stato possibile arrivare a questa vergogna e quanto la politica abbia fatto la sua parte.
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