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Red
24 settembre 2014
«Patto di stabilità, Giunta nel caos»
Così Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia, critica il susseguirsi di dichiarazioni e di precisazioni dell’esecutivo guidato dal prof. Pigliaru sulla questione entrate e patto di stabilità

CAGLIARI - «La confusione della Giunta sta impedendo alla Sardegna di utilizzare le proprie risorse oggi e rischia di farle perdere per il futuro». Così Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia, critica il susseguirsi di dichiarazioni e di precisazioni dell’esecutivo guidato dal prof. Pigliaru sulla questione entrate e patto di stabilità. «Per quanto i professori si sforzino di nascondere la realtà dietro un linguaggio elitario, quasi per iniziati, la dura realtà è che ci saranno meno soldi per le famiglie, per gli agricoltori, per i pastori, per le imprese, per ogni punto del programma della maggioranza che rischia di diventare lettera morta».
Secondo marco Tedde la distinzione tra un ricorso e l’altro vagheggiata dall’assessore Paci nel tentativo di uscire dall’ennesima contraddizione viene smentita perfino dall’accordo Pigliaru-Padoan, che al punto 5 recita: “La Regione si impegna a ritirare, entro il 16 settembre 2014, tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti dinnanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o atti conseguenziali in materia di finanza pubblica”. «Finanza pubblica è un’espressione omnicomprensiva che certamente non lascia adito a dubbi» precisa il consigliere regionale algherese.
«Noi siamo convinti che i ricorsi non debbano essere ritirati. Anzi, come sottolineato nella mozione presentata dal gruppo e dalle altre componenti dell’opposizione, riteniamo che sia giusto agire contro il Governo Renzi davanti alla Corte Costituzionale anche per chiedere la declaratoria di illegittimità per violazione dello Statuto sardo del decreto "Sblocca Italia", che recepisce l'accordo del 21 luglio 2014, e del successivo decreto di Padoan che rischiano di fare perdere alla Sardegna entrate erariali di centinaia di milioni di euro. La Giunta faccia la sua scelta e la porti avanti con coerenza: o si schiera dalla parte dei sardi o privilegia gli interessi di partito. Tertium – ha concluso Tedde- non datur».
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