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A.B. 11 ottobre 2014
Paci: «la priorità è il lavoro»
«Serve anche cambiare mentalità. La Sardegna ha le carte in regola per potercela fare», sottolinea l´assessore regionale alla Programmazione ed al Bilancio
Paci: «la priorità è il lavoro»

CAGLIARI - «La priorità è assolutamente il lavoro, dobbiamo fare in modo che si ricominci a trovare lavoro nella nostra Isola. Per fare questo, possiamo intervenire direttamente sul sistema economico aprendo cantieri, realizzando opere pubbliche, incentivando le imprese, ma anche investendo nel lungo periodo sul capitale umano e l'innovazione tecnologica. Non dimentichiamo neanche la semplificazione amministrativa, perché in questo sistema così complesso è difficile che le imprese vengano e riescano a fare impresa, dobbiamo semplificare la burocrazia». Lo ha detto l'assessore regionale alla Programmazione ed al Bilancio Raffaele Paci aprendo il confronto con le parti sociali sul Programma Regionale di Sviluppo, il documento che disegna le strategie socio-economiche della Giunta Pigliaru per i prossimi cinque anni.

Il Programma è articolato in sei capitoli che tracciano il percorso della Giunta Regionale: la strategia, ovvero individuare un'idea della Sardegna; i progetti, che da quella idea di Sardegna devono derivare; la crisi economica, come affrontarla attraverso riforme, piani strategici, programmi; individuazione delle fonti finanziarie a disposizione; analisi socio-economica della situazione regionale; schede del progetto con l'articolazione dettagliata di ciascuno. «È un documento volutamente aperto - ha sottolineato l'assessore regionale - Il confronto con le parti sociali non è formale, ma sarà sostanziale e sui contenuti, quindi chi riterrà di poter contribuire a migliorare questo documento può mandarci proposte di integrazione. Abbiamo messo solo nel quinto capitolo l'analisi socio-economica perché è vero, le analisi sono importanti, ma al primo posto abbiamo messo le strategie, perché è con quelle che si cambia la realtà».

L'elenco delle strategie messe a punto dal governo regionale parte dall'investimento sulle persone, sul capitale umano dunque passa attraverso l'istruzione e la ricerca universitaria. «Servono interventi strutturali e culturali di cambiamento per competere ad alto livello in questo mondo sempre più globalizzato», ha detto Paci. Elaborate le strategie, si punta a creare lavoro, con una politica per le imprese che parta dalla semplificazione burocratica e si snodi lungo un percorso che prevede meno tasse, più infrastrutture, trasporti migliori, continuità territoriale merci. Fondamentale dedicarsi e investire nelle politiche sociali e sanitarie: «La lotta a povertà e discriminazione si può fare solo garantendo istruzione e lavoro - ha più volte ribadito il vicepresidente della Giunta - Certo le emergenze vanno affrontate, ma se non si mettono tutti i cittadini nelle condizioni di studiare e lavorare le emergenze continueranno a esistere per sempre». Altri punti strategici del Prs sono la gestione dei beni comuni, a cominciare da quelli artistici ed architettonici a vantaggio e nell'interesse di tutti, le reti infrastrutturali sul territorio, la valorizzazione delle risorse e, infine, la trasparenza e la partecipazione di tutti i soggetti interessati.

«Serve un approccio complessivo alla gestione delle risorse che mettiamo a correre nei vari settori e territori. Ma serve soprattutto un radicale cambio di mentalità - ha spiegato l'assessore Paci - Non esistono capitoli di spesa intoccabili e credo che chi percepisce stipendi sicuri ed elevati come i nostri (assessori, dirigenti, funzionari) si deve mettere in gioco. Penso che questo valga per tutto il settore pubblico in generale, è una questione che va approfondita ma non dobbiamo pensare che esistano settori intoccabili». Indispensabile, poi, risparmiare spendendo in maniera razionale. «Abbiamo talmente tante agenzie che abbiamo difficoltà a individuarle tutte, di sicuro serve un netto cambio di rotta. Così come nella sanità, che spendeva centinaia di milioni con la scusa che era fuori dal patto di stabilità: dal 1 gennaio 2015 non sarà più così, basta con gli sprechi». «Non esiste un unico provvedimento che fa svoltare l'economia di una Regione, esistono tante piccole cose fatte nei tempi giusti e con la giusta attenzione, ma certo questo è un ottimo inizio - ha assicurato il titolare del Bilancio - Ci vorrà tempo, non promettiamo miracoli, perché la situazione è davvero drammatica ma siamo convinti che agendo tutti insieme (il sistema politico, economico e sociale) riusciremo a dare le risposte giuste. Questo documento è il punto di partenza, il nostro programma per l'intera legislatura - ha concluso l'assessore del Bilancio - Stiamo mettendo a punto numerosi interventi e a sistema le nuove risorse europee oltre 5miliardi, comprendendo le risorse infrastrutturali che ancora arriveranno. Di sicuro siamo sulla giusta strada, e io sono certo che la Sardegna ha tutte le carte in regola per potercela fare».

Nella foto: l'assessore regionale Raffaele Paci
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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