M.L.P.C.
29 novembre 2014
Lezione di omosessualità, polemiche: parla la scuola
«Solo un grosso polverone: nelle nostre classi la tematica dell’omosessualità non è stata mai trattata», così sottolinea a gran voce Giovanni Mazziotti a Cagliarioggi

CAGLIARI – Sta scatenando un polverone la notizia che nelle scuole cagliaritane, per la precisione due elementari del plesso Randaccio, nelle primarie di via Venezia e di via Schiavazzi, si stia insegnando, attraverso un laboratorio di lettura, il concetto di omosessualità.
Il laboratorio incriminato, un corso di animazione alla lettura finanziato dal Comune, si chiama “Ci PiacCiamo!” ed è organizzato dall’organizzazione Menabò vincitrice del bando. Il corso intende fare un lavoro sull’emotività attraverso la lettura di libri e il racconto di storie, che spesso non si sentono, sugli stereotipi di genere come ad esempio il fatto che anche per i maschietti è normale e giusto che manifestino le proprie emozioni oppure, per ciò che riguarda il concetto di pari opportunità, la vicenda di una donna cinese di fine ‘800 che è riuscita a laurearsi.
Cagliarioggi ha intervistato Giovanni Mazziotti, dirigente del plesso scolastico Randaccio: «La vicenda purtroppo è stata strumentalizzata ed è nato un polverone. Come si può pensare che vengano istituiti dei laboratori per bambini così piccoli in cui si tratta l’argomento omosessualità? Il concetto non è mai stato toccato da nessun operatore, neanche lontanamente: le letture e le attività che sono state svolte nelle classi riguardavano solo ed esclusivamente la tematica del rispetto. Rispetto delle disabilità, delle differenze di genere come l’essere maschio o femmina e niente più. L’incomprensione è sorta solo perché l’associazione Menabò anni fa si era occupata della tematica dell’omosessualità ma in questo momento e con i nostri laboratori non c’entra niente». Nessun argomento scottante quindi per i bambini delle scuole elementari: Mazziotti non poteva essere più chiaro.
I cosiddetti “corsi gender”, pensati per insegnanti e studenti per spiegare gli stereotipi di genere, sono stato oggetto in questi ultimi tempi di grosse polemiche: si pensi che Famiglia Cristiana ha pubblicato un “decalogo per proteggere i nostri figli dalla teoria del gender”, nell’idea forse che ci sia qualche complotto per eliminare per sempre l’idea di famiglia tradizionale e traviare, chissà perché, i bambini.
Molte testate vicine a un’ideologia cattolica e di destra vecchio stampo hanno fatto uscire notizie choc come quella dei genitori tedeschi incarcerati perché la figlia non voleva seguire i corsi gender o di bambini svenuti durante i sopraddetti corsi. A una lettura più attenta dei fatti e delle fonti si tratta di grosse bufale scritte solo ed esclusivamente per strumentalizzare una questione che a molti scotta e non va giù.
Nella foto la scuola elementare di Via Venezia
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