Attilio Dedoni
7 febbraio 2015
L'opinione di Attilio Dedoni
Colpo di grazia per le scuole della Sardegna centrale
Il Piano di dimensionamento scolastico approvato ieri dalla giunta Pigliaru in barba alle proteste delle comunità locali e al parere della Direzione scolastica regionale rappresenta il colpo di grazia per la Sardegna centrale, che si ritrova abbandonata sia dallo Stato che dalla Regione e che ora si vede privata anche di un diritto costituzionale fondamentale come quello all’istruzione. Pretendere di contrabbandare il taglio di numerose autonomie scolastiche nelle aree più disagiate dell’Isola dietro la promessa di qualche scuolabus è l’insulto finale che i sardi non avrebbero mai voluto sentire.
Intanto, il Piano è approvato e dal prossimo anno scolastico sarà in vigore, mentre dei soldi per gli scuolabus ancora non c’è neanche l’ombra e, visto come l’esecutivo sta gestendo le politiche di bilancio, la promessa è probabilmente destinata a restare tale. La certezza sono invece i tagli ai trasporti pubblici locali che, insieme alle condizioni disastrose della viabilità e all’isolamento infrastrutturale, metteranno nelle condizioni di non poter raggiungere gli istituti tutti quegli alunni che non hanno un genitore automunito e con un bel po’ di tempo e soldi a disposizione, due volte al giorno, tutti i giorni. La diserzione della Regione si va ad aggiungere a quella dello Stato, che non perde occasione per tagliare i servizi pubblici essenziali nelle zone interne. Uffici postali, sedi giudiziarie, presidi delle forze dell’ordine e chi più ne ha, più ne metta, la conseguenza dei tagli è sempre la stessa: spopolamento e desertificazione.
La giunta Pigliaru ha deciso di passare alla storia come quella che ha condannato a morte certa la Sardegna centrale, ma noi non resteremo a guardare senza far nulla. Le proteste di questi giorni sono solo l’inizio, l’esecutivo si aspetti iniziative sempre più eclatanti, dentro e fuori il Consiglio regionale, perché la mobilitazione non potrà fermarsi fino a quando il Piano di dimensionamento scolastico non sarà stato ritirato e riscritto da cima a fondo di concerto con gli enti locali e la Direzione scolastica regionale.
*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in regione
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