Red
30 maggio 2006
Lavoro: progetto "Pari" della Provincia di Sassari

SASSARI - “Tu assumi a tempo indeterminato o con un contratto di almeno un anno, noi paghiamo per dieci mesi”. È la formula di “Pari”, che sta per Programma di azione per il reinserimento al lavoro. Si tratta di un progetto promosso dal ministero per le Politiche del lavoro, tradotto in legge dalla Regione e messo in atto dall’assessorato provinciale attraverso i Centri dei servizi per il lavoro. Il meccanismo, semplicissimo, prevede che a 25 persone iscritte nelle liste di mobilità non indennizzata della Provincia di Sassari venga corrisposto un assegno di 4500 euro in dieci mensilità. A ognuno viene inoltre garantito un voucher formativo da 1000 euro per incrementare le proprie competenze e capacità professionali, conquistando così una posizione di maggior vantaggio nel mercato del lavoro. Ieri pomeriggio gli obiettivi di Pari sono stati illustrati nella sala Angioy dall’assessore provinciale al Lavoro, Salvatore Marino. “Così si passa dalla semplice elargizione di somme integrative al reddito a un tentativo più concreto di favorire l’occupazione attraverso un sostegno economico di cui, di fatto, possono usufruire anche le aziende”, ha spiegato nel corso dell’incontro con sindacati e associazioni datoriali l’assessore Marino, secondo cui “questo è solo il primo passo nell’ambito delle politiche attive del lavoro che la Provincia intende mettere in campo per sostenere un territorio in grossa difficoltà”. L’idea ha incontrato il favore delle organizzazioni sindacali, e anche dalle associazioni di categoria sono arrivate interessanti aperture. Un buon viatico per un processo avviato qualche giorno fa con la selezione dei 25 lavoratori e che oggi ha conosciuto un momento importante: la stipula del Patto di servizio tra lavoratore e Centro dei servizi per il lavoro. Più di un atto formale, un passaggio indispensabile per fare un check up sulle competenze di ciascun lavoratore selezionato e fissare tempi e modi del percorso di formazione più adeguato alle aspirazioni e possibilità di ognuno. Ora inizia la caccia ai posti di lavoro. Da una parte i lavoratori, dall’altra le aziende, in mezzo gli operatori dei centri che fanno capo all’assessorato provinciale, ai quali spetta il compito di “mediare tra domanda e offerta e adeguare le professionalità e i percorsi formativi alle esigenze di chi vuole assumere”, come afferma ancora Salvatore Marino. “Solo con strumenti operativi del genere è possibile intercettare in maniera realistica il fabbisogno occupazionale delle imprese – aggiunge – e fare in modo che più lavoratori possibile, tra quelli coinvolti dal progetto, trovino un’opportunità di lavoro adeguata alle aspettative e alle potenzialità”. I 25 lavoratori sono stati scelti dalla Provincia attraverso un bando estremamente selettivo. “Tra i criteri di scelta, abbiamo preferito privilegiare l’età anagrafica, l’anzianità di iscrizione alla lista di mobilità, il genere e il reddito del nucleo familiare – dice ancora l’assessore provinciale – ma contiamo di bandire presto un’altra selezione che terrà conto di altre caratteristiche, favorendo ad esempio chi deve affrontare una disoccupazione di lunga durata o le donne disoccupate che hanno più di 40 anni, per le quali l’accesso al mondo del lavoro è più complicato”. Per dare continuità all’iniziativa, “la Provincia ha però bisogno di gestire autonomamente risorse finanziare adeguate alle esigenze del territorio”, è l’appello che Marino rivolge alla Regione. “Per questo motivo è auspicabile che vengano chiarite con certezza le procedure relative al trasferimento di competenze, personale e risorse finanziarie dalla Regione alle Province anche in materia di formazione professionale – conclude l’assessore – per favorire le dinamiche territoriali del mercato del lavoro attraverso una programmazione più precisa sia nel medio che nel lungo periodo”.
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