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A.B. 12 marzo 2015
Accise, Centrodestra attacca Giunta: ricorso Ue
Centrodestra all´attacco della Giunta regionale sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma della Finanziaria 2014 con la quale la Giunta Cappellacci aveva previsto di poter considerare la compartecipazione degli introiti sulle accise prodotte, ma non consumate in Sardegna
Accise, Centrodestra attacca Giunta: ricorso Ue

CAGLIARI - Centrodestra all'attacco della Giunta regionale sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma della Finanziaria 2014 con la quale la Giunta Cappellacci aveva previsto di poter considerare la compartecipazione degli introiti sulle accise prodotte, ma non consumate in Sardegna [LEGGI]. «Una decisione pressoché scontata visto che la Giunta Pigliaru, sempre più nemica dei sardi, ha deciso di non opporsi al ricorso - spiegano i Riformatori, fautori della battaglia con lo Stato su questo tema - la Consulta non ha potuto far altro che prendere atto della posizione del Governo dato che la Giunta, non presentandosi, ha avallato la posizione di Renzi». «Noi non ci fermiamo - annuncia il coordinatore Michele Cossa - i nostri legali hanno già predisposto il ricorso alla Corte Europea che sarà presentato nei prossimi giorni».

Ugo Cappellacci (Forza Italia): «Le battaglie non si vincono con le ritirate o la bandiera bianca. La mancata costituzione in giudizio è stata uno dei tanti atti di viltà e sottomissione, che purtroppo proseguono con il ritiro dei ricorsi promossi nella precedente Legislatura dalla nostra Giunta con il sostegno dell’intero Consiglio regionale. La rivendicazione delle accise aveva i seguenti scopi: assicurare all’isola i proventi fiscali di un’attività che si svolge, con conseguenze rilevanti, nella nostra terra, destinare i proventi in parte alla realizzazione di infrastrutture e in parte all’abbassamento dei prezzi della benzina. L’attuale Giunta ha abbandonato completamente questa battaglia, ha firmato accordi disonorevoli, rinunciando a quanto già stabilito da altre sentenze della Corte Costituzionale. Pur di non disturbare il manovratore Renzi hanno perfino indebitato i sardi con un mutuo da 700milioni di euro. Saranno gli stessi sardi a raccogliere la bandiera della fiscalità di vantaggio e di quel grande obiettivo storico della zona franca, lasciata cadere colpevolmente da una Giunta di don Abbondio».

Alessandra Zedda (vicecapogruppo Forza Italia): «La sentenza della Corte Costituzionale sull'articolo 1 della Finanziaria 2014 non inficia la bontà di una battaglia storica come quella per l'autonomia fiscale e la zona franca. Avremmo preferito che la Sardegna si schierasse in formazione tipo e che la Giunta si costituisse in giudizio in questa partita, ma c'è ancora tutto un campionato da disputare e speriamo che la decisione di ritirare i ricorsi promossi dalla precedente Giunta non sia un disimpegno o un ritiro della squadra».

Pietro Pittalis (capogruppo Forza Italia): «Le uniche bugie? Sono i vantaggi promessi dal duo Paci-Pigliaru dopo l’accordo patacca firmato con Renzi. Prima hanno promesso grandi vantaggi e poi, rimasti con un pugno di mosche, hanno aumentato l’Irap e indebitato i sardi per 700milioni di euro. Ha un bel coraggio a parlare di stupidaggini chi si è fatto sfilare da Renzi centinaia di milioni senza battere ciglio e addirittura chiede ai sardi di ringraziare e chi si è assunto la gravissima responsabilità di non applicare una legge perfettamente vigente e mai impugnata da nessuno, come quella che liberava le risorse per gli enti locali. Se il modo di ‘difendere i diritti dei sardi’ è quello di non costituirsi in giudizio o di ritirare i ricorsi, invitiamo il signor Paci a risparmiarci simili "imprese" perché la Sardegna non ha bisogno di "crociati disertori"».

Attilio Dedoni (capogruppo Riformatori Sardi-Liberaldemocratici): «La bocciatura della norma per la regionalizzazione delle accise sui carburanti, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, è una sconfitta per tutta la Sardegna ed è il risultato della politica delle entrate messa in campo dalla giunta Pigliaru, messa nero su bianco nell’accordo capestro Paci-Padoan del luglio dello scorso anno. Il presidente Pigliaru e l’assessore Paci, mentre si riempiono la bocca con le presunte centinaia di milioni che contano di strappare allo Stato con la conclusione della “vertenza entrate”, fanno perdere alla Sardegna non meno di un miliardo di euro all’anno, rinunciando a costituirsi in giudizio davanti alla Consulta secondo la linea dettata dal Governo Renzi e convintamente sottoscritta dall’Esecutivo regionale. La sentenza di oggi è un ammonimento, perché dimostra quanti soldi si possono perdere rinunciando al contenzioso con Roma. La Giunta, però, ha scelto proprio questa strada, ritirando i ricorsi pendenti e consegnando a Renzi le chiavi delle casse di Viale Trento: la nuova politica regionale delle entrate, infatti, consiste nell’accontentarsi dei soldi che, di volta in volta, il Governo deciderà di concedere alla colonia d’oltremare anziché rivendicare fino all’ultimo centesimo quanto è scritto nell’articolo8 dello Statuto. I Riformatori hanno richiesto di potersi costituire in giudizio, pur sapendo che difficilmente sarebbero stati ammessi, per lasciare una porta aperta fino all’ultimo momento affinché la Giunta potesse rinsavire e ritornare sui suoi passi. Ciò non è accaduto, Pigliaru e Paci hanno scelto di perseverare nell’errore e ora i sardi ne pagano le conseguenze. A loro trarre le conclusioni politiche del caso, intanto la battaglia di un’Isola per ottenere ciò che le spetta di diritto andrà avanti anche senza il loro contributo».
18:26
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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