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6 luglio 2006
Bufera in Provincia: fuori Di Gangi e Marino
Alessandra Giudici revoca con effetto immediato le deleghe agli assessori Marco Di Gangi (Sdi), Bastianino Sanna (Udeur) e Salvatore Marino (RC)

SASSARI - «Se questa è la miglior risposta che i partiti riescono a dare al mio invito alla collaborazione, allora è il caso di rimettere in discussione tutto e ripensare il senso di questa alleanza». Il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, spiega così la decisione di revocare con effetto immediato le deleghe agli assessori Marco Di Gangi (Sdi), Bastianino Sanna (Udeur) e Salvatore Marino (RC). Un provvedimento assunto in conseguenza della scelta fatta questa mattina dai consiglieri provinciali di Sdi, Udeur e Rifondazione Comunista, che hanno abbandonato l’aula consiliare, senza fornire alcuna spiegazione, proprio nel momento in cui stava iniziando la discussione che avrebbe dovuto portare all’approvazione del bilancio consuntivo per il 2005. «Condanno l’atteggiamento – afferma senza mezzi termini Alessandra Giudici – è indice di scarsissimo senso di responsabilità, e questo è tanto più grave dato l’argomento che si sarebbe dovuto discutere». Secondo lei, «c’erano i tempi e i modi per una discussione più serena e più proficua – prosegue – dato che oggi si sarebbe dovuta tenere una riunione di maggioranza, tra l’altro richiesta dal gruppo consiliare dello Sdi, durante la quale avremmo potuto affrontare ogni problema per analizzarlo insieme e cercare di uscire dall’empasse». La convinzione del presidente della Provincia è che «si tratta di una forzatura con cui alcuni partiti intendono impormi nomi e metodi per l’individuazione dei nostri rappresentanti all’interno di società, enti e associazioni – insiste il presidente – ma siccome io ho solo invitato a rispettare gli accordi presi e non ho imposto niente a nessuno, non posso assolutamente accettare minacce o ricatti del genere».
Nei giorni scorsi Alessandra Giudici si era rivolta con una lettera ai segretari provinciali dei partiti che compongono la coalizione di centrosinistra e sardista, invitando il tavolo politico ad assumere decisioni rapide e chiare in merito alle nomine negli enti. Qualcuno aveva voluto leggere tra le righe di quella missiva un veto perentorio alla nomina di Giovanni Desini come presidente della Multiss, società in house interamente partecipata dalla Provincia. Il problema esiste. Appena la notizia ha iniziato a circolare ufficiosamente, Alessandra Giudici aveva chiesto al partito un altro nome. «Niente di personale – aveva detto – ma non intendo nominare alla giuda della società il padre di un consigliere provinciale (Roberto Desini è il figlio di Giovanni Desini)». Per Alessandra Giudici, una scelta del genere avrebbe dato adito ad attacchi di ogni genere «dato che abbiamo condannato le nomine poco chiare fatte da altri in passato e abbiamo criticato aspramente le parentopoli e le inopportune sovrapposizioni di uomini e ruoli». Invece, quella sua presa di posizione era stata associata ai problemi tra Margherita e Sdi, e soprattutto a quello che si è verificato a Sennori in occasione delle elezioni amministrative del mese scorso, vinte dal sindaco uscente Antonio Canu (Margherita) a capo di una lista civica contro cui si erano battuti gli altri partiti del centrosinistra. «Un’analisi pretestuosa», per il presidente della Provincia, «nessuno mi può accusare di aver mai interferito su quella vicenda o di utilizzare la carica che ricopro per consumare vendette e dispetti per conto terzi». E comunque, «gli obiettivi della lettera inviata ai vertici dei partiti erano altri».
Evidentemente, è la riflessione di oggi, «il mio invito è stato valutato forzatamente in un modo sbagliato, come atto di forza al quale alcuni intendono replicare con uno sterile braccio di ferro – conclude Alessandra Giudici – così si vuole minare il rapporto tra giunta e consiglio, mettendo in discussione il mio ruolo, le mie prerogative e la mia volontà di rispettare quei principi di trasparenza che abbiamo affermato sin dall’inizio della campagna elettorale di oltre un anno fa». A queste condizioni, è la sua considerazione, «è meglio fermarsi a riflettere, perché quello che è accaduto oggi in consiglio è grave e inaccettabile».
Assieme ai consiglieri Roberto Desini e Daniele Cocco dello Sdi, Antonello Palmas e Piermario Manca dell’Udeur e Giommaria Deriu di Rifondazione Comunista, ha abbandonato l’aula anche il consigliere Gianni Carbini della Margherita, per il quale Alessandra Giudici, espressione dello stesso schieramento politico, è intenzionata a chiedere provvedimenti ai vertici del partito. Sono usciti dall’aula anche i consiglieri della minoranza di centrodestra, affatto disposti a garantire il numero legale proprio mentre si discuteva un tema così delicato come il bilancio consuntivo.
Nella foto gli algheresi Marco Di Gangi e Salvatore Marino
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