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7 luglio 2006
Verifica a Palazzo Sciuti Alessandra Giudici dissotterra l´ascia di guerra
Alessandra Giudici apre la verifica e invita tutti a riflettere. All’indomani del terremoto che ha scosso la maggioranza di piazza d’Italia, ricorre all’ironia ma non usa mezze frasi per difendere le sue scelte e mandare un messaggio chiaro ai suoi alleati

SASSARI - «Non ho bisogno di badanti e mediatori. E se qualcuno ha mal di pancia, se ne stia a casa invece di abbandonare l’aula a metà consiglio». Il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, dissotterra l’ascia di guerra. All’indomani del terremoto che ha scosso la maggioranza di piazza d’Italia, ricorre all’ironia ma non usa mezze frasi per difendere le sue scelte e mandare un messaggio chiaro ai suoi alleati. «Non sono disposta a derogare alle funzioni che competono al mio ruolo – afferma – tanto meno intendo rinunciare ai principi su cui fonda il mio impegno personale e l’alleanza che abbiamo stabilito un anno fa». Continua a essere convinta del fatto che «i consiglieri che hanno abbandonato l’aula hanno utilizzato il loro sostegno all’esecutivo come una minaccia». Inaccettabile, «e per questo ho reagito di conseguenza, revocando le deleghe dei loro assessori di riferimento – prosegue Alessandra Giudici – in modo da far capire che qui tutto può essere messo in discussione se non c’è piena sintonia sugli obiettivi e sui metodi da seguire». Tutto e tutti, anche quegli assessori «nei confronti dei quali non ho niente da recriminare e che pagano l’ennesimo tentativo politico di screditare e ridimensionare la giunta e il suo presidente». A queste condizioni, «“non c’è motivo per continuare a collaborare – aggiunge Alessandra Giudici – ecco perché ho fatto un gesto tanto plateale, ed ecco perché propongo che la verifica di maggioranza parta proprio da lì». A una condizione, «che ci sia una comune volontà di andare avanti secondo i programmi e secondo gli accordi presi all’inizio del nostro mandato». Sul tavolo del confronto, nomine e rapporti coi partiti. «Ho sempre rispettato il ruolo di tutti, invito gli altri a fare altrettanto. E per chi l’avesse dimenticato, ricordo che sono il presidente della Provincia, con tutto ciò che ne consegue in termini di compiti e di responsabilità». Una replica neanche troppo implicita al «tentativo sistematico di limitare il mio operato – prosegue il presidente della Provincia – un tentativo che considero intollerabile, dato che non sono mai andata al di là di quelle che sono le mie prerogative». Dibattito aperto, dunque, «e nessuno pensi di imbavagliare la giunta facendo mancare i numeri di tanto in tanto». Se verifica dev’essere, insomma, «verifica sia».
Nella foto d´archivio Alessandra Giudici
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