PPP
21 settembre 2006
Bonanni ad Alghero forma i sindacalisti di domani nel mondo
IL numero uno della Cisl nazionale è intervenuto ieri mattina nella sala conferenze del Baia di Conte, durante il campo scuola organizzato dal sindacato e dall´Anolf, per diffondere la cultura sindacale tra gli immigrati

ALGHERO - Il fenomeno dell’immigrazione non può lasciare indifferente il mondo sindacale. Lavora per raggiungere la perfetta integrazione tra lavoratori indigeni e stranieri, l’associazione Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere, (Anolf), la costola della Cisl, impegnata nella battaglia per il riconoscimento dei diritti degli immigrati. Una battaglia che deve giocarsi su un terreno molto più vasto che quello dello stivale: «E’ un problema europeo quello dell’immigrazione e deve essere affrontato in un sistema confederale», ha rimarcato ieri il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, intervenuto a chiusura dei lavori del campo scuola organizzato dall’Anolf per formare anche tra gli stranieri quella mentalità della tutela del lavoratore che in molti Paesi emergenti ancora non esiste. Il caso Cina è emblematico: a giudizio del leader nazionale della Cisl, Prodi nella sua trasferta cinese, avrebbe fatto bene a portare con sé anche qualche sindacalista. Un messaggio forte quello trasmesso ai circa cento cinquanta corsisti giunti al Baia di Conte di Alghero da ventisette nazioni diverse in rappresentanza dei cinque continenti e che rappresentano il seme della cultura sindacale decisa a mettere radici lontano. Il numero uno della Cisl ha risposto ai quesiti posti dai futuri dirigenti: dal tema delle pensioni, al precariato, dal problema della formazione e dell’istruzione, passando per il fisco. Il discorso sui rapporti tra politica e sindacato ha infiammato Bonanni: «La Cisl va forte quando si usa solo la delega sindacale», ha ribadito più volte: «Solo la delega sindacale può autorizzare esaltanti battaglie». Guai a farsi addomesticare dalla politica, a sua volta indebolita fortemente nella sua essenza dal potere economico. «I partiti si sono talmente alleggeriti che non contano più nulla - ha tuonato il segretario nazionale della Cisl – significa che i lavoratori stessi non contano più nulla». Il canale della politica appare ostruito secondo Bonanni. Compito della Cisl è sostenere le tesi che portano a restituire forza ai partiti e agli uomini che valgono. Cosa la Cisl non deve fare è «partecipare al minuetto dei partiti con leader senza popolo, tali perché rappresentati come leader dai mass media, capaci di fare i protagonisti o di sfasciarli perché legati al potere economico e politico». Mentre portando avanti rivendicazioni, battaglie con proposte, si può aiutare chi governa a riacquistare coraggio, secondo Bonanni, che vede nell’attuale momento storico terreno fertile per incidere positivamente nelle scelte politiche. Un’apertura al dialogo tra classe dirigente e mondo sindacale lacunosa a livello locale: «In controtendenza dobbiamo registrare che le istituzioni sarde hanno agito in solitudine sui temi dello sviluppo – ha lamentato Andrea Ruiu, segretario provinciale Cisl – siamo fortemente preoccupati per l’assenza di una politica industriale e energetica condivisa».
nella foto il segretario nazionale della Cisl Bonanni
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