Mariangela Pala
24 settembre 2015
Porto Torres: Protezione civile, via alla fase finale
Il comune di Porto Torres si avvia a completare il Piano di Protezione civile con la definizione del terzo modulo relativo ai rischi industriali e imprevedibili. Nessuna convocazione ufficiale della commissione alla stampa

PORTO TORRES - Il comune di Porto Torres si avvia a completare il Piano di Protezione civile con la definizione del terzo modulo relativo ai rischi industriali e imprevedibili. Illustrato in commissione Protezione civile il primo e il secondo modulo del Piano relativo al rischio incendio di interfaccia e al rischio idrogeologico. A fare il punto della situazione il comandante della Polizia locale Katia Onida che ha precisato: «Si sta valutando se discutere il terzo modulo relativo ai rischi industriali e imprevedibili, in sede di commissione o in consiglio comunale». Nel frattempo sono stati presentati alla commissione i vecchi decreti firmati dalla precedente amministrazione con i quali è stato costituito il Coc (Centro operativo comunale), specificando i singoli ruoli e funzioni di ciascun componente del comitato.
Una volta redatto il Piano di Protezione civile va trasmesso in Regione, ma entro il 5 ottobre prossimo l’architetto incaricato Piero Capello della Em Solutions (Azienda sarda di servizi per la Protezione civile) dovrà presentare la terza fase conclusiva. «Le criticità del Piano sono quelle di carattere economico e strutturale – ha aggiunto il Comandante Onida – oltre che della reperibilità e dei sostituti. Situazioni di carattere pratico che ti mettono nella condizione di poter immediatamente intervenire». La precedente amministrazione aveva messo a disposizione nella variazione di bilancio circa 24mila euro per rendere operativo il Coc, attraverso la strumentazione necessaria ad affrontare l’emergenza col massimo livello di efficacia, grazie anche all’apporto fornito dalle associazioni di volontariato che rappresentano la colonna portante del nucleo di protezione civile.
I principali scenari di evento e i possibili danni per criticità ordinaria, moderata ed elevata per rischi derivanti da fenomeni meteorologici (temporale forte, vento, neve, ghiaccio, eventi idraulici ed idrogeologici), che possono dare origine a situazioni di emergenza, sono le foci del Rio Mannu e di Fiume Santo, oltre all’intera fascia costiera, compresa tra lo Scoglio Lungo e la torre Abbacurrente, con rischi che variano a seconda della vicinanza nella costa.
Sono le aree critiche inserite nel Piano di assetto idrogeologico emesso dalla Regione che mette in evidenza anche l’area di Serra Li Pozzi, via dei Corbezzoli (chiusa al traffico veicolare) e Funtana Cherchi. La commissione è stata convocata dal presidente Gavino Bigella senza darne comunicazione attraverso il sito istituzionale o tramite l’ufficio stampa, solo un post nel sito del M5s: una mancanza nei confronti dei cittadini e della stampa “scomoda”, a cui per difetto di trasparenza si nega spesso l’accesso alle informazioni. Eppure tutte le attività istituzionali dovrebbero essere oggetto di informazioni pubbliche oltre che facilmente accessibili a tutti ai fini del monitoraggio dell’operato dell’amministrazione, con limiti eccezioni per le comunicazioni diplomatiche, le indagini penali condotte dall’autorità giudiziaria e la tutela dei minori.
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