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S.A. 14 ottobre 2015
Più presenze nel sud Sardegna, +2,5% a Cagliari
La stagione estiva nel sud Sardegna, confermando la tendenza del primo semestre, registra un incremento delle presenze tra l´8 e il 10%
Più presenze nel sud Sardegna, +2,5% a Cagliari

CAGLIARI - La stagione estiva nel sud Sardegna, confermando la tendenza del primo semestre, registra un incremento delle presenze tra l'8 e il 10% (+2/5% la città di Cagliari che ha registrato in questi anno una crescita costante), ma il dato non è da valutare solo in maniera positiva perché si tratta anche di una conseguenza delle problematiche politiche che si stanno vivendo ancora oggi nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Certo, si recupera quel 17% perso nel 2011 come sistema Regione, «ma manca la programmazione e devono essere risolti alcuni problemi che si trascinano da tempo».

Inoltre serve lavorare in rete e online attraverso strumenti innovativi come il Dms, Destination management system. Il bilancio della stagione estiva 2015 è stato fatto dal presidente di Federalberghi del Sud Sardegna, Mauro Murgia, durante il confronto con l'assessore regionale del Turismo, Francesco Morandi, con le imprese ricettive e Confcommercio, rappresentata dal presidente della Sardegna Meridionale, Alberto Bertolotti.

«Il rallentamento delle presenze a Cagliari è anche dovuto ad un numero di voli inferiori rispetto al passato ma quest'anno c'è stato anche il ritorno degli italiani che negli anni scorsi sono stati spaventati dall'aggressione fiscale che non ha portato niente di positivo - ha detto Murgia -. Occorre però riportare in Sardegna i lombardi, i laziali e i toscani, mentre sugli stranieri viene confermata la flessione dei russi (che garantivano una spesa pro capite superiore agli altri), si assiste ad un costante incremento dei mercati maturi, come quello tedesco, svizzero, francese e Nord Europa, che conoscono già la Sardegna e vanno a cercare anche qualcosa di differente dal mare: dai percorsi culturali alle escursioni».

Riguardo le criticità, Murgia cita la questione dei trasporti (aerei, navali, e mobilità interna), la carenza di interpretazione dei dati del Sired regionale, mentre servirebbe un osservatorio permanente per misurare il settore, oltre all'abusivismo ricettivo. Tra le proposte l'idea di offrire una immagine «innovativa della Sardegna, creare curiosità nei mercati, ricercando il target medio- alto che crea la ricchezza nel territorio e mettere in rete le informazioni che conquistino il potenziale turista».
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