ALGHERO - Tutto in una parola, "verifica": quella utilizzata dal
Quotidiano di Alghero per titolare le richieste di un Udc algherese in fibrillazione all'interno della maggioranza [
LEGGI]; e contestata subito dopo dal sindaco che la definisce roba da «vecchia politica». Ora tra i due litiganti spunta l'ex sindaco Marco Tedde, sempre molto attento alle dialettiche locali, con un video (realizzato sempre da
Alguer.it) in cui ritorna sull'argomento accusando Mario Bruno di incoerenza rispetto ai tempi (recenti) della breve stagione Lubrano: «oggi ritiene la verifica chiesta dall'Udc vecchia politica - scrive Tedde -. Ma è passato poco tempo da quando la chiedeva a Lubrano. Incoerenza molto dannosa per gli algheresi. In nome della necessità di verifica da tre anni Alghero non è amministrata» [
GUARDA IL VIDEO DEL 2013].
Scontro aperto tra Udc e maggioranza. In realtà tutti hanno badato alla forma ma la sostanza è che la verifica si è fatta eccome, circa tre mesi fa, e ha portato al rimpasto in giunta [
LEGGI]: l'uscita di Lelle Salvatore e l'ingresso di Alberto Bamonti (entrambi Udc), oltre all'arrivo di Gavino Tanchis e la redistribuzione di alcune deleghe. Sembrava che fosse tornata la pace tra la maggioranza e gli alleati scudocrociati, ma i dissapori tra l'ex assessore al Bilancio e il Primo cittadino probabilmente portano i loro strascichi. Il capogruppo Loi, con i consiglieri Pulina e Marino chiedono a gran voce più democraticità nell'operato dell'esecutivo, il sindaco risponde di essere sempre aperto al dialogo e al confronto in ogni momento. I prossimi giorni e soprattutto le prossime sedute del Consiglio saranno un banco di prova per l'amministrazione targata Bruno.
Retroscena nell'opposizione. «Dimissioni e nuove elezioni» tuona Michele Pais di Forza Italia, sempre più leader indiscusso della minoranza: «si è concretizzata nei fatti quella assenza di condivisione politica tra il Sindaco Bruno e l'UdC, non piu disposto ad essere emarginalizzato nella linea politica dell'Amministrazione». Più articolata, come da tradizione, la posizione del Partito democratico: mentre il consigliere Daga usciva dall'aula, il suo capogruppo Mimmo Pirisi teneva il numero legale all'avvio della seduta di martedì: una posizione che lo stesso Pirisi ha rivendicato anche l'indomani in una nota dove mette il sindaco davanti ad una scelta: «chiarire una volta per tutte i rapporti con i suoi alleati o aprire la crisi».