Enrico Muttoni
8 novembre 2015
L'opinione di Enrico Muttoni
L´unica sicurezza é lo scarico in mare
Bisogna riconoscere che, in certi momenti, anche la stesura di un comunicato stampa puó risultare piú difficile di un volteggio al trapezio senza rete. Su Alguer.it di sabato 7 ottobre é stato annunciato che «Cambieranno gli attuali scarichi del depuratore San Marco di Alghero, evitando così che si continuino a riversare acque depurate direttamente sul Calich». E, giá in apertura, c'é il
primo intoppo. Infatti, gli scarichi di Alghero non possono cambiare, né in qualitá né in quantitá, dato che gli algheresi, agli scarichi, sono obbligati. Quelli che devono cambiare sono i punti e le modalitá degli scarichi. Ma il sostantivo maschile plurale scarichi, indica due cose diverse: la massa delle acque trattate, e il punto geografico in cui detta massa viene versata. Vi sembra un nonnulla, una pignoleria? Eppure su questo equivoco si continuano a giocare le sorti del Calich e della spiaggia di Maria Pia. Peró "E’ la prima certezza emersa dall’incontro di Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, del sindaco di Alghero Mario Bruno e dei vertici di Enas, dell’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna, di Abbanoa e del Distretto Idrografico".
Siamo infatti certi che la diuresi degli algheresi é regolare: Dunque, "all’esame della Regione Autonoma della Sardegna c’è il progetto per risolvere, nel lungo periodo, il preoccupante fenomeno della “marea gialla” sul litorale algherese." Nel lungo periodo? Ma come, e l'urgenza? Il Calich, senza i reflui, tornerebbe ben presto quello precedente al 2009. Quindi, ci vorrá del tempo ma "con l’utilizzo di condotte preesistenti cui andranno ad allacciarsene di nuove per dirottare le acque depurate in altri recettori non sensibili già in uso, anche al fine di una migliore utilizzazione idrica del compendio del Rio Barca." Qui, l'artiglieria mediatica usa i fumogeni. Cosa e dove sono i "recettori non sensibili giá in uso"? Se i convenuti lo sapevano, perché non indicarli, visto che sono giá in uso? Viene da pensare ad uno scarico poco gradito, in un sito rimediato, quasi abusivo. E se non lo sapevano, perché fare una dichiarazione avventata? A questo punto, bisogna calare l'asso, con una frase di effetto di chiaro stampo accademico: "al fine di una migliore utilizzazione idrica del compendio (compendio?) del rio Barca".
Se qualcuno peró dubitasse dell'impegno, puó stare sereno: "In attesa
di definire le procedure," ( Procedure? Procedura non é sinonimo di punto di scarico) "si accelera sui lavori di completamento programmati nell’impianto di San Marco, con la realizzazione del quarto sedimentatore e l’adeguamento funzionale della sezione terziaria per il trattamento dei volumi effettivamente inviabili al riutilizzo" . La sezione terziaria, un'ulteriore stadio depurativo, é obbligatoria se si vogliono riutilizzare i reflui in agricoltura. Ma allora, quello é il non confessato (e sciagurato) utilizzo finale! No, no, calmi: si procede "evitando così sovraccarichi nelle tubazioni e permettendo il
mantenimento di valori ottimali alle portate in affinamento". Questa frase, in italiano, non significa nulla: una portata si regola, si parzializza, si misura, ma non si affina. La logica, poi é sempre a rovescio: prima costruisco l'impianto, e poi decido cosa fare dei reflui. Quando dovrebbe essere l'esatto contrario: prima decido che prodotto voglio, e poi progetto l'impianto. Cosí, invece, si porta la sposa in chiesa col carro funebre, perché avevamo ordinato sí un mezzo di trasporto, ma senza dare specifiche.
Dopo peró aver deciso cosa fare, possiamo dichiarare di aver preso "Accorgimenti che per l’estate 2016 ed in attesa dei nuovi scarichi, dovrebbero garantire almeno un parziale riutilizzo dei reflui in agricoltura per la prossima stagione irrigua, in piena e totale sicurezza". Ancora l'equivoco, far confusione tra scarico, azione obbligatoria e scarico (inteso come punto di versamento) scelta politico-tecnica. Questo benedetto utilizzo allora, é parziale o totale? e la terza fase depurativa sará applicata a tutti i reflui o solo a parte di essi? (Gli impianti costano, accidenti, come l'energia che li muove). La piena e totale sicurezza é una chimera: quando questo impianto si rompe, come é giá successo, lo scarico incontrollato avviene nel punto di rottura. Sia che sia la sezione del Mariotti, o la tubazione e l'impianto a S. Marco. E se l’impianto va fuori specifica, si irriga con i reflui fuori norma. Ecco perché l'unica sicurezza é lo scarico in mare: perché é il minore dei mali.
Nel contempo "Vanno definendosi anche le procedure per una parziale (parziale?) presa in carico da parte di Abbanoa delle prime vasche realizzate in città, sulle quali si lavora da settimane per verificarne validità ed efficienza rispetto al sistema fognario urbano, mentre è pronto il progetto per la celere sostituzione e rimessa in funzione dello scarico a mare di emergenza del cosiddetto “solaio”". In italiano significa: cari concittadini, nessuno sa come funzionano le nostre fogne, sulle quali abbiamo speso milioni di euro, dimenticando di segnare in agenda il nome del progettista, dell'impresa realizzatrice, e del direttore dei lavori. Per trovarci ora in una situazione indescrivibile. E se un assessore, caso mai, si azzarda a voler vedere le carte, gliele neghiamo. Il resoconto della riunione lascia immaginare un incontro dove le vere proposte per la soluzione del problema siano state presenti; ma bloccate dalla considerazione, pesante come una montagna, che la realizzazione della condotta e della sezione finale di S.Marco siano stati lavori inutili, dannosi e costosi: un errore enorme. Da negare, escludere, dissimulare ad ogni costo. In questa situazione, non esistono avversari politici, ma solo una compatta e omogenea classe dominante che non vuole, non puó tornarsene a casa con la coda tra le gambe: molti di costoro non avrebbero un lavoro. E allora... Non si puó andare avanti cosí, si congegna qualcosa da presentare al pubblico, si progettano migliorie, si dichiara l'impegno strenuo della commissione, ma con i soldi di tutti. E, sospirone, ci vediamo la prossima volta, magari portando qualche amico in piú.
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