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Mariangela Pala 19 novembre 2015
Porto Torres, Versalis: sciopero contro la vendita
La conferma che il gruppo Eni sta cercando un partner forte per negoziare la cessione di quote di Versalis obbliga i sindacati a proclamare lo sciopero di 8 ore e ad una manifestazione pubblica prevista per il 27 novembre
Porto Torres, Versalis: sciopero contro la vendita

PORTO TORRES - La conferma che il gruppo Eni sta cercando un partner forte per negoziare la cessione di quote di Versalis obbliga i sindacati a proclamare lo sciopero di 8 ore e ad una manifestazione pubblica prevista per il 27 novembre.D ecisione votata all’unanimità dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e dai lavoratori, in occasione dell’assemblea pubblica, tenutasi ieri mattina, tra i dipendenti dello stabilimento petrolchimico di Porto Torres, per scongiurare i dietrofront di Eni sul progetto della chimica verde.

L'amministratore delegato del cane a sei zampe, Claudio De Scalzi, aveva confermato i contatti con fondi internazionali per negoziare la cessione parziale di Versalis, soggetto finanziatore del progetto della chimica verde. La preoccupazione espressa dai sindacati è chiara: un’ipotesi di cessione di quote di Versalis che superano il 50% significherebbe perdere il socio investitore in Matrìca.

Il disimpegno da Versalis per concentrare l'interesse verso la costituzione di un ramo funzionale nell'area “retail” del gas, oltre che sulla ricerca, estrazione e commercializzazione del petrolio, rappresenta una manovra per uscire in maniera definitiva dalla chimica di base, e per quanto riguarda la verde, va ricordato che tutti i piani d’investimento fino ad oggi portati avanti non hanno avuto gli esiti previsti nei piani industriali, «dei sette impianti previsti dal progetto di chimica verde, - dice Giovanni Tavera, segretario della Uiltec-Uil - soltanto tre sono stati realizzati,con il rischio adesso di una cancellazione totale del progetto innovativo».

Una partita che si gioca a livello nazionale, da Porto Torres alla raffineria di Porto Marghera sino a quello che dovrebbe essere fatto sulle aree del veneziano, ovunque si ha di fronte una realtà di deserto industriale. «E’ compito del Presidente della giunta regionale Francesco Pigliaru – afferma Tavera – definire un progetto strategico sulla chimica verde come per le bonifiche, e lo deve fare adesso per l’interesse del territorio». Nel frattempo i sindacati confederali hanno annunciato una grande assemblea nazionale a Roma, il 5 dicembre con tutti i rappresentanti sindacali di categoria, da quelli nazionali a quelli territoriali, e delle Rsu degli stabilimenti di Porto Torres, Porto Marghera e Gela dove il progetto della chimica verde è già stato avviato.



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