Red
25 settembre 2019
Diritti umani: volontari olbiesi al lavoro
Sono caparbi i volontari olbiesi di “Uniti per i diritti umani che, questa sera, saranno ancora nelle strade del centro a promuovere i trenta articoli contenuti nella Dichiarazione universale delle Nazioni unite

OLBIA - Sono caparbi i volontari olbiesi di “Uniti per i diritti umani che, questa sera (mercoledì), saranno ancora nelle strade del centro a promuovere i trenta articoli contenuti nella Dichiarazione universale delle Nazioni unite. In un momento in cui parlare di diritti umani garantiti per tutti si rischia di essere tacciati per sognatori o addirittura per marziani fuori realtà, i volontari, con coraggio, sono disposti a confrontarsi anche con le opinioni più radicali su un tema così scottante ed attuale, convinti che non ci sia altra strada per risolvere i problemi della società, se non rispettando e facendo rispettare i diritti umani.
Si parla tanto di rispetto dell’ambiente, di solidarietà, di accoglienza e di integrazione sociale, tutti argomenti condivisi da politici di ogni colore ed appartenenza, da esponenti di spicco della cultura o dalle semplici persone con le quali viene condivisa la quotidianità, parole che si scontrano quando ad esse si fanno seguire i fatti, facendo prevalere ai sani propositi gli interessi di parte e le questioni economiche. «Siamo convinti che sia necessario far conoscere i diritti contenuti nella Dichiarazione universale delle Nazioni unite - ha dichiarato Barbara, la responsabile per la Gallura delle iniziative dell'Associazione - Con la loro conoscenza aumenterà di pari passo la responsabilità di tutti per applicarli e farli applicare».
«I diritti umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico», diceva il grande filosofo ed umanitario L.Ron Hubbard, che ha speso oltre cinquant'anni della sua vita per trovare soluzioni ai problemi dell'uomo e della società. I volontari, «certi di fare una cosa utile per migliorare le sorti di questa società in declino, intendono continuare nella loro azione di informazione, per creare il terreno fertile per far crescere una nuova cultura sociale in cui il rispetto dei diritti di tutti sia la norma e non l’eccezione».
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