Red
26 dicembre 2015
20milioni, il rilancio del Sassarese Grandi progetti per il nordovest
Venti milioni di euro per ridisegnare il futuro industriale della Sardegna nordoccidentale. Per la prima volta il Consorzio ottiene i certificati di qualità

SASSARI - Venti milioni di euro per ridisegnare il futuro industriale della Sardegna nordoccidentale. Con questo importante risultato si chiude il 2015 del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, che grazie ai finanziamenti già ottenuti e in via di erogazione da Regione e Governo offre un fondamentale contributo allo sviluppo del territorio. Il bilancio si fa ancora più esaltante considerando che le somme complessivamente disponibili per infrastrutture, lavori e iniziative del Consorzio ammontavano, a fine 2014, a 5,5 milioni di euro, quasi un quarto rispetto a oggi. È questo il frutto del lavoro svolto negli ultimi 18 mesi dalla nuova amministrazione dell’ente, guidato dal luglio dell’anno scorso dal giovane presidente Pasquale Taula. Fin dalla sua nomina, il cda del Consorzio si è impegnato per rilanciarne la strategia, in accordo coi soci (Provincia di Sassari, Comuni di Sassari, Porto Torres e Alghero) e in applicazione di quanto previsto dal Piano di sviluppo della Regione Sardegna che prevede un ampliamento delle funzioni dei Consorzi industriali.
Non più mero “amministratore” dei terreni dei tre agglomerati, il CIP di Sassari ha avviato una serie di azioni per assumere un ruolo di riferimento nelle politiche industriali del nordovest Sardegna, culminate, lo scorso 15 dicembre, con la firma del protocollo d’intesa per 7,5 milioni di finanziamenti statali per quattro importanti progetti, siglata insieme al Ministero dello Sviluppo economico e agli enti locali di riferimento. Potrà così diventare realtà l’hub per il carico e lo scarico di Gas naturale liquefatto (Gnl) a Porto Torres, nuova ipotesi energetica che il Consorzio di Sassari per primo ha lanciato in Sardegna, in seguito ripresa da altri enti analoghi. Ancora nella città turritana, un secondo progetto prevede la riqualificazione e sistemazione della viabilità di accesso alle aree retro-portuali dismesse dall’attività industriale attigue al “pontile secchi”, che consentiranno di rendere disponibile una vasta area per nuovi insediamenti industriali.
Coi fondi ministeriali, inoltre, ad Alghero sarà realizzato “LiteHouse”, un polo per la qualità e l’efficienza edilizia, ambientale ed energetica che metterà in connessione imprese già avviate, startup e laboratori di ricerca che faranno di San Marco un faro per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Il quarto e ultimo progetto finanziato riguarda l’adeguamento del depuratore consortile di Porto Torres che serve non solo l’area industriale ma l’intero territorio comunale, svolgendo quindi un fondamentale ruolo di servizio al di là delle strette competenze consortili. Questi importanti finanziamenti - che vedono il Consorzio come soggetto attuatore - daranno un impulso nuovo e originale alle prospettive di sviluppo industriale del territorio, si aggiungono a quelli già erogati per la caratterizzazione e la messa in sicurezza delle aree interessate da interventi di bonifica, per interventi sulle infrastrutture viarie e dei sottoservizi: un impegno notevole che sfiora i venti milioni di euro, una base solida su cui programmare un futuro diverso, nuovo per l’economia del territorio e il più possibile autonomo dalle multinazionali rispetto al passato.
Nel suo percorso di innovazione e affinamento delle competenze, proprio in chiusura del 2015 il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari ha inoltre concluso un lungo percorso durato dieci mesi per ottenere, per la prima volta nella sua storia, tre importanti certificazioni di qualità. Il team che ha lavorato sul sistema di gestione integrato, guidato dal responsabile Carlo Ponti, ha ottenuto i certificati ISO 9001 per il riconoscimento di qualità, ISO 14001 per la gestione ambientale e OHSAS 18001 in tema di sicurezza e salute dei lavoratori. Nel corso dell’anno, inoltre, è stato avviato un processo di analisi e ridefinizione delle risorse umane che, nell’ottica dell’ottimizzazione delle competenze, porterà a una maggiore efficienza dell’ente che ha già raggiunto buoni risultati ma che potrà così ottenere performance sempre più competitive, aumentandone l’attrattività sul mercato italiano e internazionale.
Nella foto: il lite-house previsto a San Marco
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