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A.B.
28 dicembre 2015
Annullamento bando Agris: polemica in Regione
«L´annullamento del decreto di nomina del direttore generale di Agris certifica l´inadeguatezza dell´assessore», dichiara il consigliere regionale de La Base Gaetano Ledda. «Abbiamo agito nel rispetto delle procedure e della legge» ribatte l´assessore regionale dell´Ambiente Elisabetta Falchi

CAGLIARI - L'assessore regionale all'Agricoltura ha annullato, il 21 dicembre, l'avviso pubblico del 7 ottobre per l'acquisizione di manifestazioni d’interesse per la nomina del direttore generale dell'Agenzia Agris. «Finalmente si è ravveduta, anche se in forte ritardo e dopo i gravi danni causati all'Agenzia in chiusura di esercizio», commenta il consigliere regionale de La Base Gaetano Ledda, che il 18 novembre aveva presentato un'interrogazione, con altri sette consiglieri di maggioranza, all'assessore all'Agricoltura ed al presidente Pigliaru (rimasta senza risposta), in cui sottolineava l'illegittimità e la contraddittorietà del bando: «un avviso – scrissero - modificato rispetto a quelli utilizzati per le altre due agenzie agricole Argea e Laore e per la stessa Agris nel 2014 e che non si attiene alle direttive delle leggi che ne disciplinano la selezione. In questo modo – paventava allora Ledda - rischiamo di avere a capo di Agris, che amministra e gestisce svariate decine di milioni di euro e circa 500 persone, un Direttore generale che non è dirigente e non ha mai amministrato neanche un centesimo o diretto un solo dipendente, oltre ad espone la Regione a ricorsi e contenziosi».
In coerenza con questa linea successivamente il consigliere regionale di Bono ha votato la sfiducia alla titolare di Via Pessagno «non per le motivazioni addotte dal Centrodestra, ma per l'inadeguatezza al ruolo dimostrata dall'assessore in questo anno e mezzo, oltre che in questo caso in cui ha praticamente bloccato e paralizzato un ente attivo come Agris per mere questioni di lottizzazione. Una brutta figura senza precedenti – sottolinea ancora Ledda - che se accompagnata da un briciolo di dignità l'avrebbe condotta alle dimissioni, anziché continuare a nascondersi e addurre scuse ridicole». Nel decreto di annullamento, l'assessore secondo La Base, «con la sua solita flemma dimostra di non conoscere l'umiltà e il buon senso ed anziché ammettere il gravissimo abbaglio, sorvola sulle vere motivazioni e si copre di ridicolo con scuse allucinanti, come l'esigenza di “dover meglio definire le fattispecie di incarichi dal cui svolgimento deriva l’idoneità alla nomina di direttore generale” e di “dover dare ulteriori indicazioni per una maggiore diffusione e pubblicità” all'avviso"».
«La determina del direttore generale dell'Assessorato Sebastiano Piredda – aggiunge il presidente regionale de La Base Efisio Arbau – smaschera l'assessore quando scrive che “la determinazione del 7 ottobre è stata emanata sulla base delle direttive impartite dall’assessore dell’Agricoltura”. Ci preoccupa – continua Arbau - la superficialità e la sufficienza con cui si affrontano argomenti importanti ed il fatto che gli equilibri politici siano anteposti al bene comune». «Chiediamo – concludono Ledda ed Arbau rivolti al presidente della Giunta Pigliaru – che si ponga fine immediatamente a questa farsa e si lasci lavorare autonomamente un'Agenzia importante per il settore agricolo sardo».
«Se qualcuno ritiene che il rispetto delle procedure e della conformità alla legge sia sintomo di superficialità e sufficienza, sbaglia e dimostra poco senso di responsabilità». Così, l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, ribatte agli attacchi degli esponenti de La Base. «Abbiamo annullato il bando - spiega Falchi - in attesa di acquisire i pareri dell’ufficio legale della Regione e dell’Avvocatura dello Stato su una interpretazione finora poco chiara. Ci siamo basati, per l'emanazione del bando, su un pronunciamento del Tribunale amministrativo che in passato, in sede di ordinanza cautelare, ha stabilito quali requisiti debba avere il direttore generale di una agenzia regionale. Il 23 dicembre scorso abbiamo avuto il pronunciamento dell’Avvocatura, che conferma quanto ipotizzato dal mio Assessorato sul fatto che si sia di fronte ad un ente che richiede caratteristiche differenti, per chi lo guida, rispetto a quelle di una direzione generale dell'Amministrazione Regionale. Buon senso e umiltà richiedono che si facciano i passaggi che l'assessorato ha posto in essere, lavorando in ottemperanza alle norme in maniera precisa e non seguendo prassi, forse consolidate, ma certo non corrette. Buon senso e umiltà - conclude l'assessore - che dovrebbe avere anche chi ha responsabilità politiche e amministrative a vari livelli».
Nella foto: l'assessore regionale Elisabetta Falchi
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