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Mariangela Pala 23 gennaio 2016 video
Porto Torres, sciopero Simind: stipendio negato da tre mesi
Mensilità non percepite e contratti di lavoro precari. Arrabbiati e stanchi di aspettare ancora i lavoratori della Simind Srl, azienda di Segrate che opera nel settore delle manutenzioni per Versalis, ieri mattina hanno bloccato i cancelli della portineria mare e centrale dello stabilimento industriale


PORTO TORRES - Mensilità non percepite e contratti di lavoro precari. Arrabbiati e stanchi di aspettare ancora i lavoratori della Simind Srl, azienda di Segrate che opera nel settore delle manutenzioni per Versalis, ieri mattina hanno bloccato i cancelli della portineria mare e centrale dello stabilimento industriale. Circa 90 dipendenti senza stipendio lamentano il mancato pagamento delle mensilità di novembre e dicembre, e temono che anche quella imminente di gennaio vada a sommarsi alle altre due.

«Da tre mesi i dipendenti della Simind non percepiscono stipendio, per un errata valutazione di Versalis dell’appalto delle manutenzioni. Una vicenda in mano ai nostri legali che stanno tentando di far rispettare l’accordo circa il piano di rientro nei pagamenti». Gavino Doppiu segretario Fiom-Cgil giustifica così la proclamazione dello sciopero di otto ore degli operai Simind, protesta sostenuta da tutti i lavoratori dell’indotto. «Versalis sta trattenendo il pagamento dovuto per le prestazioni lavorative già effettuate dai lavoratori che si aspettano che le mensilità dovute di novembre e dicembre con la tredicesima vengano corrisposte al più presto», spiega Italo Bardino, dipendente Simind.

Stipendi fermi nelle casse della società Versalis che dispone di un “tesoretto” a garanzia dei pagamenti arretrati. Nel frattempo la Simind ha deciso di lasciare l’appalto per difficoltà finanziarie alla Icom, società subentrante che nell’incontro con Confindustria si è dichiarata «disponibile a calendarizzare il trasferimento da un’azienda all’altra ma con una contrattazione diversa assumendo i dipendenti Simind a tempo determinato. Una proposta non sostenibile che male si concilia con la tutela dei diritti acquisiti dei lavoratori», ha aggiunto il segretario Fiom, Doppiu.

Un aggravante che rende il futuro ancora più incerto con la paura degli operai di perdere tutto quello che è stato creato con fatica e sacrifici. «La Icom, l’azienda subentrante propone dei contratti a ribasso con la perdita di tutti i diritti acquisiti negli anni - sottolinea Agostino Dedola, operaio Simind - trasformandoci in lavoratori precari nonostante la nostra professionalità. Tutto ciò comporta rate di mutuo, bollette e affitti che non si riesce a pagare senza la sicurezza di uno stipendio mensile».

Ai cancelli della portineria centrale si sono susseguiti momenti di tensione. Due dirigenti Matrica si sono presentati agli ingressi cercando di entrare nello stabilimento ma gli operai li hanno respinti urlando loro di pagare gli stipendi dovuti. Quel denaro dovrà servire a far mangiare le loro famiglie e a restituire dignità a quei lavoratori che forse non hanno trascorso con serenità le ultime festività davanti ad un albero di Natale con sotto solo il pavimento. Martedì mattina la convocazione dei lavoratori Simind da parte di Confindustria per analizzare la situazione e trovare una possibile soluzione.

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