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Alguer.itnotiziecagliariOpinioniTrasportiTreno veloce, la farsa al capolinea
Attilio Dedoni 15 aprile 2016
L'opinione di Attilio Dedoni
Treno veloce, la farsa al capolinea
<i>Treno veloce, la farsa al capolinea</i>

Sembra finalmente avviata verso il capolinea la farsa della sperimentazione sulla rete ferroviaria sarda del ‘Pendolino’ spagnolo, il treno così veloce che resta fermo. Non vorremmo, però, che a una farsa ne seguisse subito un’altra, nel tentativo disperato di scaricare altrove le responsabilità. Prima la colpa sembrava essere del centrodestra, che si ostinava a vedere fermo un treno che invece, secondo l’assessore Deiana, filava come una scheggia.

Ora che anche il titolare dei Trasporti si è accorto che il convoglio non si muove, si bloccano i pagamenti all’azienda da cui è stato acquistato, con la conseguente, prevedibilissima causa a innumerevoli zeri che sarà intentata da quest’ultima. In tutto questo, è possibile che nessuno si sia chiesto fin dall’inizio, da quando i treni sono stati commissionati o da quando si è deciso di metterli in servizio, se davvero il ‘Pendolino’ è compatibile con una rete ferroviaria risalente all’Ottocento?

E magari se è possibile che, nei mesi e mesi di collaudi che hanno preceduto il fantasmagorico viaggio inaugurale (non proprio beneaugurante, per chi se lo ricorda), non sia emerso alcun indizio di quanto sarebbe accaduto una volta che il treno superveloce fosse entrato in contatto con i gattopardeschi binari nostrani? Non sarebbe male se la commissione di inchiesta voluta dall’Assessore accertasse anche questo: a chi spettava il compito di accorgersi che il treno non sarebbe stato in grado di viaggiare sulla rete ferroviaria isolana, prima di sottoporre centinaia di pendolari a settimane e settimane di supplizio quotidiano?.

Intanto, si continuano a spendere decine di milioni di euro (pubblici) come se niente fosse. Che sia per pagare i convogli a chi li ha realizzati, per acquistare nuovi software da cui ci si aspetta il miracolo di rendere attuali le nostre strade ferrate senza muovere (letteralmente) un chiodo, o per sostenere le inevitabili spese legali del cattivo pagatore, poco cambia: questa vicenda andrà comunque a finire in un colossale spreco di soldi dei contribuenti e in disservizi a non finire per i viaggiatori.

*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale
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