A.B.
3 giugno 2016
Borutta: totem e app per il turismo sostenibile
Le importanti novità in tema di turismo digitale sono state il punto di partenza del convegno “Turismo sostenibile ed educazione ambientale nell’era digitale”, che si è tenuto nell’aula capitolare del monastero di San Pietro di Sorres

BORUTTA - Investire nel turismo sostenibile nell’era digitale. Una scommessa importante, che l’Amministrazione Comunale di Borutta ha voluto portare avanti grazie al contributo del Gaal Mejlogu Logudoro. Tre totem multimediali, che forniscono informazioni turistiche ed istituzionali, sono stati posizionati nei punti nevralgici del paese, per guidare il visitatore alla scoperta del territorio. Per completare l’investimento, la app “Borutta 4you”, ideata dall’ingegnere Maurizio Battelli (già Ceo di Lynx Srl), permetterà al turista di vivere delle esperienze in funzione del tempo a disposizione e degli interessi.
Queste importanti novità in tema di turismo digitale sono state il punto di partenza del convegno “Turismo sostenibile ed educazione ambientale nell’era digitale”, che si è tenuto la scorsa settimana nell’aula capitolare del monastero di San Pietro di Sorres. L’incontro, moderato dal giornalista Pasquale Porcu, è stato aperto con l’intervento del sindaco Silvano Arru e di Antonio Ruzzu, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico G.Musinu di Thiesi, che hanno raccontato il percorso che ha portato alla maturazione della coscienza turistica del territorio e che ha coinvolto anche gli studenti di due classi terze. Con un progetto di alternanza scuola/lavoro per favorire l’integrazione dei giovani nel tessuto economico, gli alunni hanno partecipato per un totale di 133 ore a dei seminari formativi ed a due stage nel Comune di Borutta ed all’interno del monastero di San Pietro di Sorres, attraverso i quali hanno realizzato i contenuti per i totem. Il servizio offerto dai totem si completa con l'app Borutta 4you. Battelli ha esposto le funzionalità dell’applicazione, gia scaricabile, e le diverse interazioni che questa ha con il mondo dei social network. Un turismo interattivo e che fa di visitatori dei report occasionali, sempre pronti a raccontare e recensire le esperienze, le bellezze e i servizi del territorio.
Ma le nuove frontiere social del turismo, le condivisioni di esperienze nel mondo virtuale, devono passare per una pianificazione e progettazione che studi in maniera attenta il territorio, scelga cosa valorizzare e come fare rete con la realtà circostante. E Sandro Ruju, autore del saggio “La graduale scoperta della Sardegna”, che racconta il turismo dall’Ottocento ad oggi, che ha esaminato l'idea di un turismo sostenibile che valorizza il territorio e produce economia, riprendendo anche le parole di padre Antonio, abate del monastero, che ipotizzato l’idea di un turismo religioso che sia momento di condivisione ed interazione con colui che sceglie di visitare il territorio. Ma chi opta per il Mejlogu, come per l’intera Isola, cerca soprattutto qualità, come testimoniano le ricerche esposte da Vittorio Gazale, che ipotizza un ingresso nella rete dei parchi anche il Sic Sa Rocca Ulari, protagonista indiscusso mezz’ora prima del tramonto con la BatNight, organizzata dal Cepisar. Dal piazzale del monastero, ci si è spostati a piedi fino alla grotta Sa Rocca Ulari dove, con l'arrivo del buio, si è osservata osservare l'attività dei pipistrelli illustrata degli esperti, con l'ausilio di strumenti elettronici, chiamati bat-detectors, in grado di rilevare i suoni di ecolocalizzazione emessi dai chirotteri in volo. La passeggiata didattica è stata preceduta da una lezione multimediale di circa due ore sull’ecologia tenuta da due chirotterologi, per introdurre l’educazione ambientale come reale possibilità di sviluppo turistico.
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