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Red 6 agosto 2019
«Per essere hub servono finanziamenti»
Il direttore generale dell´Azienda ospedaliero universitaria di Sassari Nicolò Orrù è intervenuto all´incontro con la Sesta Commissione regionale Sanità, riunita ieri al settimo piano dell´ospedale Santissima Annunziata
«Per essere <i>hub</i> servono finanziamenti»

SASSARI - «La nostra azienda, l'Aou di Sassari così come la conosciamo oggi, è nata nel 2016 con la funzione di Hub, ma che è tale soltanto di nome e grazie alle professionalità dei tanti operatori che lavorano al suo interno». Così, ieri mattina (lunedì), il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari Nicola Orrù ha iniziato il suo intervento davanti alla Sesta Commissione Sanità del Consiglio regionale. Al settimo piano dell'Ospedale civile, nella sala riunioni affollata dai direttori delle strutture complesse e semplici dell'Azienda di Viale San Pietro, si è svolto l'incontro convocato dal presidente dell'organismo consiliare regionale Domenico Gallus. Accanto a lui, il vicepresidente della Sesta commissione Daniele Cocco ed il presidente del Consiglio regionale Michele Pais. Con il direttore generale, erano presenti il direttore sanitario Bruno Contu ed il direttore amministrativo Chiara Seazzu. In apertura, il sindaco di Sassari Nanni Campus ha portato i saluti di buon lavoro. «Per poter esercitare appieno il ruolo di Hub – ha detto ancora – ed essere polo universitario di attrazione questa Aou deve essere adeguatamente finanziata, dal punto di vista delle strutture, delle tecnologie e del personale».

Orrù ha subito proposto una fotografia dell'Azienda ospedaliera, con 866 posti letto destinati a diventare 770 con la riforma della rete ospedaliera, e che, al 31 dicembre 2018, ha fatto regitrare 34.081 ricoveri, con valori della produzione in aumento, una spesa farmaceutica costante, e non in aumento, quindi i bilanci 2017 e 2018 in sostanziale pareggio. «Prima di poter procedere con la riduzione dei posti letto – ha proseguito il dg – così come previsto dal piano di riordino della rete ospedaliera, è necessario che i presidi ospedalieri di primo livello operino in sinergia con l’Hub per il rientro dei pazienti. stabilizzati, afferenti al territorio di competenza, fino alla dimissione. I presidi ospedalieri, inoltre, si devono far carico delle patologie a medio-bassa complessità clinica medica e chirurgica. La rete territoriale – ha detto Nicolò Orrù – si deve fare carico dei pazienti in dimissione che a oggi continuano spesso a stazionare nei reparti per acuti, creando inappropriatezza, inefficienza economica e rischioso sovraffollamento». A titolo di esempio, il direttore generale ha ricordato che l'Aou ha iniziato a fatturare all'Ats Sardegna le «degenze inutili, questo in attesa che i pazienti in dimissione (i quali aspettano anche novanta giorni) possano essere ricoverati in strutture adeguate come le Rsa». Dal punto di vista dei risultati, Orrù ha ricordato che «dal piano nazionale esiti 2018 risulta che abbiamo una situazione di appropriatezza e di garanzia di efficacia delle prestazioni e l'unico elemento rosso sono le colicistectomie una situazione data dal fatto che qui vengono svolti gli interventi complicati e non quelli programmati. Non più rossa, ma arancione è segnalata, invece, la questione relativa ai primi parti cesarei, perché siamo riusciti a ridurre l'inappropriatezza dal 40 al 30percento».

Per il direttore generale, è vitale il potenziamento del personale, con l'Azienda che dispone di un piano triennale del fabbisogno che ne prevede oltre 3mila ed una dotazione organica di circa 2500. «Sarebbero necessari quindi 600 unità in più nell'arco di un triennio – ha proseguito Orrù – perché questo consentirebbe di accreditare anche le strutture». Intanto, una boccata di ossigeno è arrivata a luglio, con il finanziamento da parte della Regione autonoma della Sardegna di 3milioni di euro per l'assunzione del personale che ha permesso il prosieguo delle attività. Resta ancora, per il dg, la necessità di superare il vincolo del 7percento sulle assunzioni destinate al personale amministrativo. Il direttore generale ha parlato delle risorse finanziarie a disposizione. Tra queste, i 93milioni di euro per il nuovo materno infantile che, dopo l'abbattimento, avrà necessità di circa otto mesi per le procedure del Via. Ancora, a disposizione 85milioni per il secondo ampliamento dell'ospedale per il quale si sta predisponendo la gara per l'individuazione dei progettisti. Si aggiungono i 10milioni per l'adeguamento antincendio, i 4milioni di finanziamento Uniss per la nuova Rianimazione, neurologia ed ematologia (lavori al momento fermi per fallimento delle imprese). Ed ancora, 3milioni per le sale parto del Materno infantile. Nicolò Orrù ha poi ricordato i 15milioni che la Direzione generale, in attesa che si possano avviare i lavori per il nuovo ospedale, ha destinato alle ristrutturazioni dell'esistente ed al fabbisogno delle tecnologie.

Non ha dimenticato di ricordare gli sforzi fatti per la sigla dell'Addendum, per la riorganizzazione ed il potenziamento delle attività di acquisizioni beni e servizi, per l'indizione delle procedure di affidamento in urgenza nel rispetto del nuovo codice dei contratti pubblici e per l'avvio del progetto aziendale “Debiti incagliati” per i contratti che risultavano «formalmente non in regola». Un'operazione, quest'ultima, che ha consentito di adottare ottantadue provvedimenti, di liquidare 16milioni di euro e di risparmiare 2,1milioni di euro. Si sono susseguiti numerosi interventi, dal presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Sassari Nicola Addis al presidente di Facoltà Andrea Montella, dal direttore della Clinica chirurgica Alberto Porcu al direttore della Medicina Franco Bandiera, da Andrea Tirotto, che ha parlato della situazione degli infermieri ad altri medici e professori che hanno rappresentato le loro esigenze e la situazione delle loro strutture (Salvatore Dessole, Mario Pala, Franco Cudoni, Luigi Cugia, professor Sechi, Patrizia Tilocca, Gildo Motroni, Stefano Profili, Maria Cossu, Monica Derosas, Alma Posadinu, Angela Spanu, Roberto Antonucci, Angelo Scuteri, Elisabetta Pitzorno, Luigi Podda e Giorgio Olzai). Breve intervento anche della portavoce del movimento Donne in lotta per la sanità Luana Farina, che si è concentrata sulla Smac. A conclusione della riunione, è seguita la visita dei commissari regionali nei reparti di Pronto soccorso, ematologia e day hospital oncologico.

Nella foto: un momento del sopralluogo
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